Papa a L’Aquila: no a “guerre, violenze, ingiustizie”, “L’Aquila sia capitale di perdono, di pace e di riconciliazione”
“Troppe volte si pensa di valere in base al posto che si occupa in questo mondo”. A denunciarlo è stato il Papa, nell’omelia della Messa presieduta nella basilica di Santa Maria in Collemaggio.
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“L’uomo non è il posto che detiene, ma è la libertà di cui è capace e che manifesta pienamente quando occupa l’ultimo posto, o quando gli è riservato un posto sulla Croce”, il monito di Francesco: “Il cristiano sa che la sua vita non è una carriera alla maniera di questo mondo, ma una carriera alla maniera di Cristo, che dirà di sé stesso di essere venuto per servire e non per essere servito”. “Finché non comprenderemo che la rivoluzione del Vangelo sta tutta in questo tipo di libertà, continueremo ad assistere a guerre, violenze e ingiustizie, che altro non sono che il sintomo esterno di una mancanza di libertà interiore”, la tesi del Papa: “Lì dove non c’è libertà interiore, si fanno strada l’egoismo, l’individualismo, l’interesse, la sopraffazione, e tutte queste miserie”. “Che L’Aquila sia davvero capitale di perdono, di pace e di riconciliazione!”, l’auspicio finale, attraverso “la consapevolezza della propria miseria e la bellezza della misericordia”.