Abusi sui minori, la Cei approva cinque linee di azione. E sulla guerra: “Tacciano le armi!”

L'Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ha approvato una determinazione con 5 linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili. Ucraina, i vescovi hanno condiviso l’appello “Per una Repubblica libera dalle armi nucleari” firmato nella scorsa primavera da oltre 40 presidenti nazionali di associazioni cattoliche. Zuppi: "Chiesa che è per strada e parla a tutti"

Abusi sui minori, la Cei approva cinque linee di azione. E sulla guerra: “Tacciano le armi!”

Il dialogo di quasi due ore tra Papa Francesco e i Vescovi ha aperto in Vaticano la 76ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Le varie sessioni, che si sono svolte all’Hilton Rome Airport di Fiumicino (Roma) dal 23 al 27 maggio 2022, hanno avuto come tema centrale: “In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”. Hanno partecipato 223 membri, 14 vescovi emeriti, il Nunzio Apostolico in Italia Mons. Emil Paul Tscherrig, il Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) Mons. Gintaras Grušas, il Gruppo di Coordinamento del Cammino sinodale e i referenti del Cammino sinodale delegati dalle Conferenze Episcopali Regionali.
Nel corso dei lavori si è proceduto all’elezione di una terna di Vescovi diocesani, da cui il pontefice ha nominato il nuovo presidente nella persona del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna. L’Assemblea ha, inoltre, eletto il vice presidente della CEI per l’area Sud e il presidente della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata.
A partire dagli spunti offerti dal Cardinale Gualtiero Bassetti nell’Introduzione, i vescovi si sono soffermati su alcune questioni fondamentali per la vita della comunità ecclesiale e della società: l’educazione dei giovani, l’importanza delle aree interne del Paese, la sofferenza di famiglie e aziende provate dall’aumento dei prezzi, la guerra, l’unificazione delle diocesi.
Ampio spazio è stato dedicato al Cammino sinodale delle Chiese in Italia: grazie al confronto nei gruppi sinodali e al contributo offerto dai 32 referenti diocesani, sono stati individuati alcuni snodi pastorali prioritari sui quali condurre il secondo anno di ascolto, sempre con metodo narrativo.

Il nuovo presidente della Cei

Nel corso dei lavori, come detto, l’Assemblea Generale ha eletto, a norma dell’art. 26 § 1 dello Statuto, una terna di Vescovi diocesani che ha proposto al Pontefice per la nomina del suo Presidente. Papa Francesco ha scelto come successore del Cardinale Gualtiero Bassetti il primo degli eletti, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna. Nella sua prima dichiarazione alla stampa, il presidente della CEI ha parlato di una “Chiesa che è per strada e cammina nella missione di sempre, ovvero quella che celebreremo a Pentecoste: una Chiesa che parla a tutti, che vuole raggiungere il cuore di tutti e che parla, nella babele di questo mondo, l’unica lingua dell’amore”.
“Il Cammino sinodale – ha aggiunto – continua nell’ascolto: quando qualcuno ascolta si fa ferire da quello che vive, fa sua quella sofferenza. Ciò che viviamo ci aiuta a capire le tante domande, le tante sofferenze, e quindi anche come essere una madre vicina e come incontrare i diversi compagni di strada”.
Non è mancato un pensiero alla situazione del Paese e alla crisi internazionale: “In questo momento, in Italia, in Europa e nel mondo viviamo diverse pandemie: quella del Covid con tutto ciò che ha rivelato in termini di fragilità, debolezze, consapevolezze, domande aperte e dissennatezze; e ora anche la pandemia della guerra a cui con insistenza, da tempo, Papa Francesco aveva fatto riferimento parlando di terza guerra mondiale a pezzi e che aveva ricordato nella Fratelli tutti riportando alcuni temi fondamentali legati alla pace e al nucleare. Senza dimenticare altri pezzi di guerre che sono – anche quelle – mondiali”.

Contrasto degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili

I vescovi hanno approvato una determinazione con cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili. “Oltre ad implementare la costituzione dei Centri di ascolto, che attualmente coprono il 70% delle diocesi italiane – evidenzia una nota della Cei -, l’Assemblea ha deciso di attuare un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni e di avviare un’analisi sui dati di delitti presunti o accertati perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021, custoditi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede”.

Prima linea di azione: la decisione dei Vescovi ha come obiettivo quello di potenziare la rete dei referenti diocesani e dei relativi Servizi per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Già costituita a partire dal 2019 in tutte le 226 diocesi italiane, questa realtà verrà ora sostenuta con percorsi formativi rivolti agli operatori pastorali (sacerdoti, religiosi e religiose, catechisti, educatori, insegnanti di religione…) e a chi è chiamato a occuparsi degli aspetti giuridici.

Seconda linea di azione: è stato ribadito l’impegno di implementare la costituzione dei Centri di ascolto, che attualmente coprono il 70% delle diocesi italiane, per accogliere e ascoltare quanti vogliono segnalare abusi recenti o passati, e indirizzare a chi di competenza secondo l’esigenza espressa dalle persone: un medico, uno psicologo, un avvocato, la magistratura, le forze dell’ordine, un accompagnatore spirituale, un consulente di coppia, ecc. “I Centri di ascolto sono una porta aperta in luoghi vicini alle persone (un consultorio familiare, un ufficio professionale, ecc.), con responsabili preparati, in buona parte laici e laiche – disponibili al primo ascolto, un servizio che si sta rivelando assai prezioso”.

Terza linea di azione: i vescovi hanno anche deciso di realizzare un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e formazione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni (2020-2021). I dati saranno raccolti e analizzati da un Centro accademico di ricerca. I report avranno poi cadenza annuale e costituiranno uno strumento prezioso per migliorare, in termini di qualità ed efficacia, l’azione formativa dei Servizi e quella di accoglienza e ascolto dei Centri. Daranno poi un segnale di trasparenza, dal momento che saranno resi pubblici. Le Chiese che sono in Italia hanno accolto così l’invito rivolto da Papa Francesco alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che ha chiesto “un rapporto sulle iniziative della Chiesa per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili”. Quello che scaturirà sarà un monitoraggio permanente dei dati, via via raccolti, e dell’efficacia delle attività messe in campo.

Quarta linea di azione: grazie a un nuovo spazio di collaborazione aperto negli ultimi mesi con la Congregazione per la Dottrina della Fede, sarà possibile poi conoscere e analizzare, in modo quantitativo e qualitativo, i dati custoditi presso la medesima Congregazione, garantendo la dovuta riservatezza. Tali dati fanno riferimento a presunti o accertati delitti perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021. L’analisi verrà condotta in collaborazione con Istituti di ricerca indipendenti, che garantiranno profili scientifici e morali di alto livello, e consentirà di pervenire a una conoscenza più approfondita e oggettiva del fenomeno. Ciò permetterà di migliorare le misure di prevenzione e contrasto, di accompagnare con più consapevolezza le vittime e i sopravvissuti e di affinare i criteri per altre ricerche.

Quinta linea di azione: infine, la CEI partecipa ora in qualità di invitato permanente all’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito con legge 269/1998. “I vescovi hanno preso atto con molto favore di questa possibilità di collaborazione con le istituzioni pubbliche per lo studio e il monitoraggio della prevenzione e il contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale a danno delle persone di minore età in tutta la società italiana”, si legge nella nota della Cei.
“Queste cinque linee di azione non sono un elenco chiuso a eventuali sviluppi – si sottolinea -, tutt’altro: è volontà dei vescovi compiere qualsiasi passo perché il fenomeno degli abusi venga contrastato decisamente, promuovendo ambienti sicuri e a misura dei più piccoli e vulnerabili”.

Durante i lavori è stato presentato un primo schema orientativo per la stesura della nuova “Ratio Nationalis” con l’obiettivo di sottoporre il testo completo all’Assemblea Generale del maggio 2023. È stata approvata “ad experimentum” per il prossimo triennio la Nota “I ministeri del Lettore, dell’Accolito e del Catechista per le Chiese che sono in Italia”, che recepisce gli interventi di Papa Francesco per orientare la prassi concreta sui ministeri istituiti, sia del Lettore e dell’Accolito sia del Catechista.

Nel corso dell’Assemblea sono state presentate alcune comunicazioni relative al Congresso Eucaristico Nazionale in programma a Matera dal 22 al 25 settembre, alla “Giornata per la carità del Papa”, all’impegno dei media della CEI (Avvenire, l’agenzia Sir, Tv2000 e la rete radiofonica InBlu2000), alle nuove Convenzioni a cura della Commissione Mista VescoviIstituti di Vita Consacrata (Religiosi e Secolari) e Società di Vita Apostolica. L’Assemblea Generale, inoltre, ha provveduto ad alcuni adempimenti di carattere giuridico-amministrativo. È stato presentato infine il calendario delle attività della CEI per l’anno pastorale 2022-2023.

Il dramma della guerra e i migranti

Rispetto al dramma della guerra che in Ucraina continua a seminare morte e distruzione, i presuli hanno evidenziato l’importanza di far risuonare, “con voce unanime e coraggiosa”, il “no” al conflitto e la volontà di costruire insieme la pace, facendo tacere le armi. A questo proposito, i vescovi hanno condiviso l’appello “Per una Repubblica libera dalle armi nucleari” firmato nella scorsa primavera da oltre 40 presidenti nazionali di associazioni cattoliche che più volte si sono espresse in merito alle armi nucleari e all’adesione del trattato Onu, che l’Italia non ha ancora ratificato. La riflessione sui conflitti si è allargata alla situazione dei profughi e dei migranti, in particolare alla tragedia dei lager di detenzione, luoghi di morte e sopraffazione: i vescovi hanno espresso una denuncia netta, ricordando “l’urgenza di attuare politiche migratorie adeguate, rispettose della dignità umana”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)