Diocesi: Genova, il saluto del card. Bagnasco. “Un onore essere considerato amico dei lavoratori”. Un “abbraccio” alla città
Un “grazie” ai lavoratori e alla amata città di Genova.
Si è conclusa così l’omelia del card. Angelo Bagnasco, amministratore apostolico della diocesi di Genova, durante la messa di commiato celebrata questa sera nella cattedrale di San Lorenzo. “Se sarò considerato vostro amico sarà per me un onore”, l’omaggio ai lavoratori: “La vostra vicinanza mi ha ricordato il duro lavoro di mio padre in fabbrica e di mio nonno nel nostro porto. Spesso nei vicoli mi avete fermato per un saluto, una confidenza, una preghiera, un caffè.
Confesso che questi semplici gesti mi hanno incoraggiato e resteranno tra i ricordi più belli”. Un grazie agli operatori della comunicazione: “Abbiamo imparato a conoscerci, ed è cresciuto l’apprezzamento per il vostro compito di informare e formare”.
“A te Genova, regina della Liguria, il mio abbraccio”, il tributo alla sua città: “Mi hai accudito da piccolo tra le macerie del dopo guerra in piazza Sarzano, negli antichi vicoli di via Ravecca, del Colle, di via Madre di Dio… Dalla mia famiglia e dalle tue case, strette tra loro come per proteggersi, ho imparato a vivere insieme, a faticare con serenità, ad accontentarmi di quello che c’era: vedendo i loro sacrifici senza lamenti, ho desiderato che i miei genitori fossero contenti di me e per questo mi sono applicato. Bambino, ho respirato la fiducia nel futuro che tutti dovevamo costruire, un crescente senso di appartenenza ad una città che sentivamo orgogliosamente nostra. A te, dunque, il mio abbraccio”.
E ancora: “Davanti a Papa Francesco – che ancora ringrazio per la fiducia che mi ha sempre mostrato, per la sua visita apostolica, e per il pastore che invia – ti ho descritta come un diesel: non ti concedi a facili entusiasmi, ma osservi, valuti, e poi – messa in moto – parti con coraggio e punti alla meta. La tua storia spiega un riserbo che può apparire distacco, ma che in realtà preserva la bellezza della tua anima, custodisce la preziosità dei tuoi sentimenti, quei sentimenti che ho visto tante e tante volte percorrendo le tue strade”. Un invito alla città a “non dimenticare” il suo “mare: esso parla dell’ardimento dei padri, di fatiche, coraggio, sacrificio, dell’amore per la famiglia. Guarda il tuo mare che ti invita da secoli ad osare, a intraprendere, ad accettare le sfide, a non temere l’incognito, ad essere città aperta…. a guardare lontano fino all’orizzonte dove la terra s’incontra con l’infinito. La tua concretezza ti preservi da lusinghe, e i tuoi piedi siano fermi sui monti come sul mare: lo sguardo sia fisso alla meta, la decisione intrepida, il passo sicuro anche quando l’acqua è mossa e il terreno scivola. San Giovanni Battista ti accompagni per il presente e per il futuro”.