Cosa ci dice il Messale Romano. La preghiera come primo “passo”
Lettori Il Messale Romano sottolinea che devono essere «ben preparati». Su tre livelli...
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Il Messale Romano, nella parte introduttiva (n. 101), sottolinea come chi legge le Scritture nella liturgia dev’essere «ben preparato», come è stato ricordato in un recente corso di formazione per lettori tenuto dal parroco di Villafranca Padovana, don Francesco Frigo. Un livello riguarda la tecnica, con la preparazione che il lettore è invitato a fare a casa e l’attenzione alle tecniche di lettura: come comportarsi, come usare o non usare il microfono, il tono, il volume della voce, i luoghi e i tempi. È importante leggere e capire il testo, anche ad alta voce, stare attenti a termini non conosciuti o nomi biblici poco noti. È necessario rispettare le pause. Brevi, come la virgola; lunghe, come quella del punto; ancora più lunghe quando nel Lezionario c’è uno stacco tra due paragrafi. Va poi curata la preparazione biblico-liturgica: conoscere i generi letterari della Scrittura, l’anno liturgico e i suoi tempi. A proposito della lettura delle intenzioni della preghiera universale, ricordiamo che questa è rivolta a Dio e parte dalla vita della comunità. Dovrebbe avere quattro dimensioni: per la Chiesa, per il mondo, per chi è in difficoltà, per la comunità locale. Il terzo livello è il più importante: il rapporto personale con la Parola di Dio, sull’esempio di Maria che «custodiva tutte queste parole, meditandole in cuor suo» (Lc 2,19). È un invito non solo per i lettori, ma per tutti i cristiani, chiamati ad ascoltare quella Parola che scalda i cuori e cambia la vita: ce lo ricordano la Samaritana, andata al pozzo a prendere l’acqua, che lascia la brocca (Gv 4,28), e i discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35). Come i maestri iconografi pregano prima di “scrivere” un’icona, così la prima preparazione del lettore è la preghiera, l’ascolto del Pastore che annunciamo.
Andrea Galeota
Lettore