Usa, assalto al congresso. Amnesty contro Trump: "Comportamento da istigatore, non da leader"
Quattro i morti, oltre 50 i feriti: bilancio diffuso nella notte, dopo l'irruzione al Congresso dei sostenitori del presidente americano Donald Trump. Amnesty International Usa chiede al presidente di raffreddare e non surriscaldare il clima di paura
Almeno quattro morti e 52 arresti, per 47 violazioni del coprifuoco e in cinque casi per porto d'armi illegali o proibite: è un bilancio diffuso nella notte, a Washington, dopo l'irruzione al Congresso dei sostenitori del presidente americano Donald Trump. I dati sono stati trasmessi dal sindaco Muriel Bowser e dal capo della polizia Robert Contee nel corso di una conferenza stampa, mentre agenti in tenuta antisommossa presidiavano l'area di Capitol Hill dopo l'assalto di ieri.
La prima vittima è stata una donna che aveva fatto irruzione al Congresso insieme con un gruppo di sostenitori di Trump mentre i lavori parlamentari erano in corso: è morta in ospedale dopo essere stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco esploso da un poliziotto di guardia, vestito in abiti borghesi. A perdere la vita, in altri episodi di violenza, sempre tra ieri sera e questa notte, anche altre due donne e un uomo. Feriti nei disordini anche almeno 14 agenti della polizia metropolitana. Nella notte, dopo l'entrata in vigore del coprifuoco, i lavori parlamentari sono ripresi. Il Senato ha respinto con 92 voti a sette i reclami contro la proclamazione dei risultati delle elezioni del 3 novembre in Pennsylvania, con la vittoria di Joe Biden su Trump. Il dibattito, per la conferma dell'esito della consultazione, è ancora in corso alla Camera.
Amnesty International Usa accusa Trump: Incita alla violenza”. “Nei suoi discorsi, messaggi audio e tweet il presidente Trump continua a rifiutare il risultato elettorale e incita i suoi sostenitori. Il risultato è che il 6 gennaio migliaia di essi hanno dato l’assalto alla sede del Congresso Usa”: è questa la sintesi di Amnesty International Usa, il cui direttore generale ad interim, Bob Goodfellow afferma: “Il rifiuto del presidente Trump di facilitare il trasferimento pacifico dei poteri pone i diritti umani, la sicurezza pubblica e lo stato di diritto in grave pericolo. L’abbraccio del presidente ai gruppi suprematisti bianchi ed estremisti ha alimentato ulteriormente il caos e la violenza. Tutte le autorità statunitensi devono rispettare, proteggere e attuare i diritti umani, compreso quello di essere liberi dalla violenza, dalle intimidazioni e dal razzismo”.
Amnesty International Usa sta monitorando la situazione ed è profondamente preoccupata per quanto sta accadendo nel paese. L’organizzazione per i diritti umani chiede al presidente di raffreddare e non surriscaldare il clima di paura, di incertezza e di disordini e di assicurare che lui e il suo staff diffonderanno solo informazioni credibili e affidabili, contrasteranno quelle false e fuorvianti e impediranno e condanneranno attacchi e intimidazioni.
“Amnesty International lavora per un mondo in cui tutti coloro che hanno posizioni di potere rispettino la legge, osservino i loro obblighi sui diritti umani e siano chiamati a rispondere quando non lo fanno. In tutto il mondo, siano testimoni degli eventi drammatici che si verificano quando autorità di governo diffondono false informazioni e incitano alla violenza razzista e politica per restare al potere. Il mondo, compresi i nostri dieci milioni di iscritti e sostenitori, osserva cosa sta accadendo”, ha aggiunto Goodfellow. Concludendo: “È il momento di ammettere la realtà. Il presidente Trump ha ripetutamente incoraggiato i suoi sostenitori ai disordini e alla violenza. Questo è il comportamento di un istigatore, non di un leader. Tutte le autorità pubbliche degli Usa devono condannare le parole del presidente”.