Villatora. Comunità coinvolta nel Tempo del Creato

Si conclude il 4 ottobre, festa di San Francesco, il percorso che la parrocchia di Villatora ha pensato per aderire al Tempo del Creato (iniziato il 1° settembre). L’ultimo appuntamento è la messa alle 19 al parco comunale dell’Olivo.

Villatora. Comunità coinvolta nel Tempo del Creato

«L’idea di un percorso e di una proposta legata al Tempo del Creato – spiega don Valentino Sguotti, il parroco – nasce dopo aver partecipato insieme a un parrocchiano al corso per animatori della Laudato si’. Ci siamo chiesti come coinvolgere la comunità. L’anno scorso abbiamo scelto di non fare i fuochi artificiali a fine sagra e di devolvere i soldi in progetti missionari. Quest’anno abbiamo impostato tutto il libretto della sagra sul tema del Tempo del Creato, “Che scorrano la giustizia e la pace” e abbiamo proposto una serie di gesti di attenzione all’ambiente: piccole azioni quotidiane di custodia che tutti possiamo mettere in atto. Alla sagra inoltre utilizziamo piatti di ceramica e posate in alluminio». Il percorso proposto aveva lo scopo oltre che di offrire delle occasioni per incontrarsi, anche di lasciare degli spunti di riflessione, da condividere e suscitare poi un’azione per la cura e la custodia del Creato. Ogni settimana nel bollettino parrocchiale veniva proposto un pensiero di approfondimento legato una delle cinque “c” – custodia, conversione, comunità, cura e cambiamento – proponendo anche delle domande per sollecitare una riflessione e poi un piccolo cambiamento nel proprio stile di vita, sia in rapporto all’ambiente ma anche nella relazione con gli altri, con i vicini di casa, con le persone straniere. «Non ci interessava coinvolgere grandi numeri, anche se la partecipazione agli eventi è stata buona. Ci interessava di più “far rumore” e dire che la comunità cristiana si interessa a questi temi, è sensibile e sollecitata. Parlarne è seminare. Abbiamo visto che i ragazzi sono molti attenti a questi temi e alle piccole azioni da mettere in atto. Per l’anno prossimo vorremmo coinvolgere tutto il vicariato».

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