Vigorovea. Festa di accoglienza per Irina, Sofia e Sasha
È stata una festa semplice, ma ricca di valore quella che si è tenuta sabato 24 giugno a Vigorovea, parrocchia di San Giacomo apostolo, per dare il benvenuto a una famiglia di origine ucraina accolta in questi giorni nella piccola frazione di Sant’Angelo di Piove di Sacco.
Mamma Irina con i due figli – Sofia, 16 anni, e Sasha di 9 – è in Italia da alcuni mesi, ospitata dapprima in un Comune limitrofo, e da soli quindici giorni a Vigorovea. Per questo il parroco, don Daniele Vignotto, ha pensato di organizzare un momento di incontro e conoscenza tra i parrocchiani e la famiglia, che proviene da un territorio vicino alla Bielorussia, confine nord dell’Ucraina. «Sabato pomeriggio abbiamo celebrato la messa durante la quale mamma Irina e figli si sono presentati alla comunità raccontando qualcosa della loro storia – racconta don Daniele Vignotto – Al termine ci siamo intrattenuti per un aperitivo insieme ad alcune famiglie, in particolare con quelle che hanno figli dell’età di Sasha, che si è già inserito nel gruppo di ragazzi che frequenta il grest. Irina, Sofia e Sasha hanno lasciato la loro terra a causa del conflitto in corso e sono arrivati in Italia in auto, attraversando diversi Paesi. Mamma Irina ora ha un impiego presso una struttura ricettiva della zona, mentre Sofia sta completando gli studi scolastici seguendo le lezioni online; parla l’inglese e sogna di poter proseguire con l’università per diventare odontoiatra». La famiglia è ospitata in un appartamento situato accanto alla canonica di Vigorovea e gestito dalla cooperativa Gruppo R: qui rimarranno per alcuni mesi; proprio il parroco, con alcuni volontari e il supporto economico dei fedeli, ha voluto riqualificare questo spazio per destinarlo a chi può averne bisogno, per esigenze diverse. «Con i consigli pastorale e per la gestione economica, poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, abbiamo messo in atto un processo di discernimento – precisa don Vignotto – Ci siamo chiesti se fosse opportuno recuperare questo appartamento che era in disuso da anni; grazie alla volontà di tutti e a un atteggiamento accogliente è stato possibile farlo, dando vita anche a un punto Caritas parrocchiale che lavorerà ora in collaborazione con il Servizio sociale del Comune».