Ronchi di Casalserugo. Una domenica dedicata ai volontari: di fraternità, condivisione e riflessione
“Insieme... passi volontari” è l’“incipit” della lettera inviata a ognuno dei 160 parrocchiani di Ronchi di Casalserugo che svolgono un servizio in parrocchia.
Una lettera inviata dal parroco, don Giorgio Bozza, e dal consiglio pastorale parrocchiale per invitarli a trascorrere una giornata comunitaria, domenica 15 ottobre, che vuole essere occasione di ringraziamento, ma anche di riflessione per chi è impegnato nella comunità cristiana. «Dopo tre anni di “pausa”, per i motivi che conosciamo tutti, eccoci a riprendere la tradizionale esperienza di fraternità che è arrivata alla sua quinta edizione – spiega don Giorgio Bozza – È una bella tradizione che ci permette di condividere una giornata insieme: per ringraziare il Signore del tempo e della passione che spendiamo per rendere la nostra piccola comunità un’oasi di fraternità e un luogo di sosta tra la mille cose da fare». E sottolinea ancora don Bozza: «Questa “buona pratica” è pure l’occasione per ricaricarci dopo un anno di servizio, per ripartire con più entusiasmo e affrontare con gioia l’imminente sagra di san Martino». La giornata di ringraziamento prende avvio in parrocchia e i volontari sono invitati a partecipare alla celebrazione dell’eucaristia alla messa delle 8, per poi partire alla volta degli ambienti della parrocchia di Bresseo-Treponti. «Lì vivremo un momento formativo sul tema “Giovani: problema o risorsa?” guidati da don Paolo Zaramella, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale dei giovani». Un tema quello dei giovani e della capacità di ascolto degli adulti sul quale la parrocchia vuole fermarsi a riflettere. A seguire il pranzo in un locale di Cervarese Santa Croce e poi, per chi lo desidera, c’è la possibilità di visitare l’abbazia di Praglia. «Questa giornata, alla quale ognuno dei nostri volontari si sente invitato di persona – conclude il parroco – è sicuramente impegnativa anche dal punto di vista economico per una parrocchia che ha un migliaio di abitanti, ma è una bella opportunità per stare insieme e confrontarsi, senza che nessuno sia direttamente impegnato a preparare qualcosa per gli altri: è un investimento che darà frutto nel corso dell’anno pastorale ed è anche l’occasione per avvicinare e coinvolgere qualche congiunto dei nostri volontari che può testare di persona il clima fraterno che si respira».