Assemblea diocesana di Caritas Padova. Poveri: sono davvero scelta preferenziale per la Chiesa?

Assemblea diocesana “Solo le briciole ai poveri?” è il titolo – tra provocazione, dato di fatto e spazio profetico e di testimonianza – scelto per l’appuntamento che, il 14 ottobre all’Opsa, ha riunito gli operatori Caritas a tutti i livelli

Assemblea diocesana di Caritas Padova. Poveri: sono davvero scelta preferenziale per la Chiesa?

“Solo le briciole ai poveri?”. Provocazione, lettura realistica dei dati ma anche spazio di profezia e di testimonianza. L’assemblea Caritas – svoltasi di nuovo unicamente in presenza sabato 14 ottobre nel teatro dell’Opsa a Sarmeola – ha scelto il pane come simbolo ben visibile, menzionato e mostrato tra i canti e la preghiera. Un pane del quale però, ai poveri, spettano solo le briciole. A volte nemmeno quelle. La povertà sfida contemporaneamente fronti diversi. Lorenzo Rampon, diacono permanente e direttore di Caritas Padova, è partito dai dati e dalla definizione di “povertà assoluta” che è la mancanza di risorse necessarie per acquisire un determinato paniere di beni standard. Nei fatti, è non arrivare alla fine del mese. «Il tema dell’assemblea ha un risvolto politico – ha spiegato Rampon – Se le scelte di contrasto alla povertà sono insufficienti significa che in Italia e nel mondo c’è qualcosa che non funziona. È una questione di giustizia e di lungimiranza». Le ricadute, profonde, coinvolgono anche la comunità ecclesiale: «La domanda che lasciamo sullo sfondo – ha osservato – è se davvero noi, come Chiesa, mettiamo in atto la scelta preferenziale per i poveri». L’esperienza di Caritas, per Rampon, si delinea negli incontri che gli operatori a livello diocesano, nei centri di ascolto vicariali e nelle parrocchie, fanno quotidianamente con i poveri stessi: «Ci mettiamo nei loro panni e ci chiediamo se nelle loro condizioni saremmo anche noi in grado di rispondere con la stessa forza e resilienza. E spesso ci diciamo di no. Abbiamo visto, però, come le “briciole date ai poveri” vengano da loro usate in modo creativo. Anche in questo, hanno qualcosa da insegnarci». Al termine della mattinata Rampon ha consegnato ai volontari provenienti da tutto il territorio diocesano quattro parole per l’anno pastorale appena cominciato. La prima, “ministeri”, richiama il percorso del Sinodo diocesano. «Noi tutti svolgiamo un servizio nella Chiesa – ha osservato il direttore di Caritas Padova – In questo anno pastorale vogliamo riscoprirne la dimensione vocazionale: siamo impegnati non come liberi battitori, ma perché abbiamo ricevuto una chiamata». Il mandato da parte della comunità, dunque, torna centrale, così come la formazione. “Profezia” è la seconda parola: «Vogliamo mettere in campo piccole cose che però siano il segno evangelico della nostra adesione a Gesù Cristo e al suo regno». Anche con domande coraggiose «per intuire il sogno di Dio per la nostra realtà» nelle sfide di oggi, come ad esempio quella dell’immigrazione. Terza parola, “amicizia”, che per Caritas si sviluppa nell’incontro con i poveri sull’esempio del rapporto di san Francesco con i lebbrosi. La quarta è “osservazione”: «Stiamo provando ad ampliare l’obiettivo dell’“Osservatorio Caritas delle povertà e delle risorse” per coinvolgere tutti, con uno sforzo in più di riflessione sull’incontro con le persone».

Italia, in povertà assoluta il 14,2 % degli under 18

“Solo le briciole ai poveri?”. La realtà, sintetizzata dalla fredda statistica, toglie da questa frase il punto di domanda e la sostituisce con svariati punti esclamativi. Nell’apertura del suo intervento il direttore di Caritas Padova, Lorenzo Rampon, citando dati del 2021, ha segnalato come una persona su dieci al mondo soffra la fame, mentre tre su dieci (pari a 2,4 miliardi di persone) non hanno accesso costante al cibo. Per l’Italia, il 20 % della popolazione possiede il 68,6 % delle ricchezze. Si trovano poi in condizione di povertà assoluta – in poche parole, non arrivano alla fine del mese – il 6,7 % delle famiglie al Nord, il 5,6 % al centro e il 10 % al Sud; percentuale molto più alta però se si tengono in considerazione solo i minori: il 14,2 % degli under 18 sono in povertà assoluta, pari a 1 milione e 400 mila persone. Più poveri gli stranieri residenti in Italia: nel 2021 non arrivavano alla fine del mese il 32,4 % dei cittadini di altre nazionalità, in aumento rispetto al 29,3 % dell’anno precedente.

Andrea Canton

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