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Parla mons. Celso Ba Shwe, vescovo di Loikaw (Stato di Kayah). Anche lui è uno “sfollato”. Il 26 novembre scorso, l’esercito della giunta militare ha sparato più volte sul Centro pastorale di Loikaw dove il vescovo viveva e per motivi di sicurezza, è dovuto fuggire e trovare rifugio in una remota parrocchia di Demoso, una zona piena di persone sfollate. La siccità durante la stagione secca e l’emergenza di ripari sicuri durante la stagione delle piogge. Il trauma di aver perso tutto, anche i propri familiari. E poi la scarsità di cibo e la totale assenza di medicine e centri ospedalieri. “Abbiamo sempre più bisogno di aiuti, sanità, educazione e sostegno pastorale. Non sappiamo dove e a chi chiedere. Aiutateci per favore!”, è il grido del vescovo

“Ma quanto vale la vita di un lavoratore e quanto siamo disposti ad accettare che intere famiglie piangano e si trovino in gravi difficoltà a causa della mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, quella che dovrebbe essere costituzionalmente garantita?”, si chiede il presidente nazionale dell’Anmil, Zoello Forni. E il presidente dell'Anmil di Palermo, Salvatore Malaponti, concorda: "In questo momento c’è un disastro in cinque famiglie, è venuto meno il pilastro della famiglia, il sostegno economico, è come un sisma che ha raso al suolo una casa, ma dico di più: che ha lacerato la comunità intera"

"Il nostro cammino di fede è messo alla prova dall’attuale crisi politica. Stiamo dunque vivendo una nuova esperienza di esodo dentro e fuori il Paese. Molte case e chiese vengono bruciate, e tutti noi incontriamo una crudeltà continua". A parlare al Sir è cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon. Ciò che più preoccupa attualmente il presidente dei vescovi birmani, oltre alle continue violenze e persecuzioni, è la legge di coscrizione approvata dalla giunta militare il 10 febbraio 2024, che istituisce la leva obbligatoria per 14 milioni di giovani uomini e donne, pena il carcere. Il provvedimento ha scatenato il panico e migliaia di ragazzi, anche cattolici, stanno fuggendo dal Paese

Presentato oggi in Senato il report del Forum Disuguaglianze e Diversità che fotografa il fenomeno del part-time involontario in Italia. In otto imprese su dieci l’incidenza delle donne in part-time sul totale dei dipendenti è oltre il 50%. “Rafforzare contrattazione e controlli”

Si conclude domani in piazza San Pietro, con la recita del Regina Caeli e l’atteso saluto del Papa, la XXVIII Giornata bambini vittime contro ogni forma di abuso, promossa dall'associazione Meter. Obiettivo, “rilanciare il nostro impegno a difesa dei piccoli contro ogni forma di violenza, indifferenza, sopruso” e “creare una coscienza collettiva perché tutti si sentano responsabilizzati”, spiega al Sir il presidente di Meter

Oujda è una città del Marocco al confine con l’Algeria, è la prima che trovi quando attraversi il confine ed è qui dove giungono le tantissime persone migranti che ogni notte rischiano la vita oltrepassandolo. È un crocevia di chi fa sosta per poi tentare la traversata via mare o via terra verso l’Europa ma anche di chi attende, riflette e alcune volte (pochissime volte) decide di rientrare nel proprio Paese. Accerchiata dai moltissimi minareti, c’è la parrocchia di San Luigi, dove operano i missionari della Consolata proprio nell’accoglienza dei migranti che ogni notte transitano, si fermano qualche giorno o qualche settimana per riprendere energie, per mangiare e bere e poi proseguire il loro viaggio.

L'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori online sono in aumento a livello internazionale e non mostrano segni di rallentamento. Il primato del 2023. Telefono Azzurro: “È evidente che il panorama degli abusi è vasto e insidioso, dallo sfruttamento finanziario attraverso richieste di denaro online, all’immorale commercio di immagini di abusi sui minori, generate sempre più spesso attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”

Il Piano punta a incrementare i posti degli asili nido al fine di migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia. Valditara: “Il nostro obiettivo è ampliare un servizio fondamentale per i più piccoli, per ridurre le disparità nei punti di partenza ma anche per le famiglie e in particolare per le donne”