Fatti

La regione spagnola è chiamata alle urne il 12 maggio per rinnovare il Parlamento locale. Ma dagli indipendentisti catalani dipende il governo Sanchez. Un territorio che negli ultimi anni ha perso smalto e ricchezza. Ne parliamo con Carme Munté Margalef, vicedirettrice del settimanale “Catalunya Cristiana”

Focus di OpenPolis. Originariamente la legge aveva previsto di affiancare al sistema ordinario (Sistema di accoglienza e integrazione – Sai) i centri di accoglienza straordinaria (Cas) attivabili dalle prefetture, anche d’urgenza. Logica vorrebbe quindi che il Sai copra gran parte delle necessità. Negli anni però questa impostazione è stata smentita. Così, a fine 2022, il sistema di accoglienza ordinario copriva solo il 35,7% dei posti

“La preghiera e il sostegno del Santo Padre, la sua vicinanza e la sua parola di pace sono sempre importanti per la popolazione sofferente del Myanmar”. L’appello di pace anche per il Myanmar lanciato mercoledì scorso da papa Francesco all’udienza generale è arrivato anche qui, nella regione di Loikaw, dove vive da “sfollato” il vescovo mons. Celso Ba Shwe. “La pace sarà possibile - aggiunge - solo quando la Giustizia e i fondamentali diritti umani saranno rispettati”

La Giornata mondiale coincide quest'anno con la Festa della Mamma: gli infermieri sono per il 76% donne e oltre 270.000 sono mamme che devono conciliare questa professione impegnativa con i carichi familiari. Mangiacavalli (Fnopi): “Abbiamo bisogno di richiamare le istituzioni e la politica sul tema della carenza infermieristica, perché non è più un problema della nostra professione, ma del Paese tutto”

“Sono profondamente indignato per l’episodio di intolleranza che la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha subito durante gli Stati generali della natalità. In questo momento, desidero esprimere la mia solidarietà totale alla ministra Roccella. Non possiamo e non dobbiamo tollerare l’intolleranza in nessuna forma. Condannare fermamente questi atti e difendere la libertà di espressione sono doveri che tutti noi dobbiamo assumerci, in modo da proteggere e preservare i principi democratici fondamentali della nostra Repubblica”.

L’organizzazione: “A causa dell'intensificarsi dei bombardamenti aerei sulla città e dell'interruzione della distribuzione degli aiuti la popolazione di Rafah è terrorizzata e in preda al panico. Migliaia di persone - tra cui alcuni dei nostri colleghi e partner - stanno fuggendo dopo che lunedì è stato emesso l'ordine di evacuazione per la parte orientale della città, ma non c'è nessun posto sicuro dove andare”

Presentato il rapporto Fiaso sulla spesa sanitaria in Italia negli ultimi quindici anni. Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere: “Dal 2016 la spesa sanitaria italiana è ripresa a crescere, anche se un po’ meno della media dei Paesi europei. Ma la distanza dall’Europa che si è accumulata tra il 2011 e il 2015 è il macigno che ci trasciniamo dietro ancora oggi”

Ibrahim Taha Mohammed Turki da cinque mesi vive nella sua tenda a Tal al-Sultan, area nel sudovest di Rafah vicino al confine con l’Egitto, insieme ai suoi genitori, sua moglie e i suoi tre figli. Qui si sono rifugiati gli sfollati provenienti da tutta la Striscia, scappando dai bombardamenti e dall’avanzata via terra dell’esercito israeliano. Per mesi luogo sicuro e "inviolabile", valico essenziale per il passaggio degli aiuti umanitari, dalla notte di lunedì 6 maggio, dopo i bombardamenti di Israle, la situazione è delicata e a un passo dall'esplodere. «La "zona sicura" è lontana da dove ci troviamo noi, i costi di trasporto sono altissimi e una volta lì anche procurarci una nuova tenda sarà difficilissimo. Per di più non ci saranno le strutture e i mezzi per soddisfare le necessità di base: acqua potabile, servizi igienici, cibo…