A Padova due anziani su cinque sono soli. I dati della Spi Cgil
Solitudine e anziani. A Padova due su cinque sono soli. Il boom si registra soprattutto tra i maschi over 80. L'appello di Alessandro Chiavelli (Spi Cgil Padova): "Costruire città adeguate alle loro esigenze"
Spesso vivono da soli nelle loro abitazioni troppo grandi e in alcuni casi addirittura fatiscenti, possono stare per lungo tempo isolati, senza che nessuno li contatti, rischiando di avere degli incidenti domestici a volte fatali, come hanno raccontato anche recenti fatti di cronaca avvenuti proprio nella nostra regione (a Venezia e in provincia di Vicenza). Anche nel Padovano, insomma, i problemi legati agli anziani soli e troppe volte dimenticati da familiari e parenti si moltiplicano, creando situazioni drammatiche. In provincia, secondo i dati elaborati dallo Spi Cgil del Veneto, gli ultrasessantacinquenni sono più di 200 mila (205.214) - oltre un quinto della popolazione (21,9 %) - e il loro numero è in continua crescita (+19,5% negli ultimi dieci anni). Un vero e proprio esercito che include una rilevante quantità di anziani soli. Ogni cinque ultrasessantacinquenni, circa due (il 38,2 %) sono, appunto, soli, perché nubili/celibi (17,3 %), divorziate/i (5,6 %), ma soprattutto perché vedove o vedovi (77,1 %). Sono loro la parte più fragile della società, rappresentata per lo più da donne. In valore assoluto gli anziani soli nel Padovano sono 78.407, un terzo uomini e due terzi donne.
In continuo aumento anche gli ultraottantenni, passati dai 45.618 del 2007 ai 61.937 del 2017 con una crescita del 35,8 %. Un boom che registra un incremento molto elevato degli over 80 maschi (+ 51,5 %) ma anche delle donne (+ 28,6 %). Mentre, come nel resto d'Italia, i nuovi nati sono in calo, dagli 8.845 del 2007 ai 7.183 del 2017 (- 18,8 %).
Per quanto riguarda i singoli comuni, quello con la percentuale più alta di anziani è Piacenza Adige, con ilo 27% di over 65 rispetto alla popolazione residente, mentre il comune con la percentuale più bassa di ultrasessantacinquenni in confronto agli abitanti è Campodoro (15,7%).
Davanti a questi dati lo Spi Cgil del Veneto lancia anche per la provincia di Padova una serie di proposte alla Regione affinché si cominci a progettare città a misura di anziani. Come? Puntando soprattutto sulla rigenerazione urbana e edilizia, partendo da ciò che già esiste e adattandolo alle esigenze di una popolazione che invecchia. In particolare il sindacato propone di intervenire su un patrimonio immobiliare veneto fin troppo vetusto, composto per oltre la metà da edifici realizzati prima degli anni settanta e quasi tutti senza ascensore.
“La costruzione di città e quartieri a misura di anziani deve essere una priorità – sottolinea Alessandro Chiavelli, segretario generale Spi Cgil Padova – La vivibilità delle nostre città parte dagli interventi sulle abitazioni che spesso sono troppo ampie, vecchie, senza ascensore e che rischiano di trasformarsi in vere e proprie prigioni per anziani, spesso soli e con difficoltà motorie. Guardiamo per esempio con favore all’investimento decretato dall’Emilia Romagna che ha stanziato due milioni di euro per sostenere l'installazione di ascensori e montascale negli stabili di edilizia residenziale pubblica. Rendere le nostre città fruibili pienamente dagli anziani e da chi ha problemi di mobilità potrebbe diventare la più grande opera pubblica, adeguando tutti gli spazi pubblici e incentivando la messa a norma di quelli privati. Sarebbe anche una forte opportunità di lavoro e di rilancio dell’edilizia nel nostro paese all’interno di un ripensamento complessivo di rigenerazione urbana delle città e delle periferie in un’ottica di coesione sociale. Cohousing, negozi di vicinato, mobilità sostenibile: sono altri elementi fondamentali per costruire una città più conforme della persona anziana”.
Lo Spi del Veneto propone la creazione pure in provincia di Padova di un registro degli anziani soli, in modo che siano le stesse istituzioni a scongiurare i drammi di persone abbandonate a loro stesse e in balia del proprio destino.
L’obiettivo di rendere il territorio padovano adeguato alle esigenze della terza età vale per tutte le province e in particolare per alcune zone in cui la presenza di over 65 raggiunge picchi molto elevati.