Oltre 500 persone alla veglia diocesana con il mondo del lavoro a Conselve

Una folla di cittadini e di membro delle comunità cristiane del Conselvano ha "invaso" nella serata di ieri parte dello stabilimento produttivo della Fanton spa, importante aziendanel campo del materiale elettrico. Le riflessioni del vescovo Claudio, le testimonianza di Leopoldo Destro (Confindustria Veneto Est), Riccardo Stocco (Irecoop Veneto) e Glenda Trombini (cooperativa sociale Alambicco).

Oltre 500 persone alla veglia diocesana con il mondo del lavoro a Conselve

C’erano almeno 500 persone nello stabilimento della Fanton spa, in zona industriale a Conselve, nel tardo pomeriggio di ieri per la veglia con il mondo lavoro intitolata “Lavoro: strumento per costruire una società fraterna” che la Diocesi di Padova, attraverso l’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro, ha organizzato come da alcuni anni a questa parte in corrispondenza con la Festa del lavoro del 1° maggio.

Al nucleo del momento di preghiera, presieduto dal vescovo Claudio Cipolla, tre testimonianze. La prima è stata quella di Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est e ceo di Aristoncavi spa sulla sua esperienza personale di volontariato d’impresa alle Cucine economiche popolari di via Tommaseo a Padova: «Si è rivelato un momento assai significativo per me e per i collaboratori di i reparti che in azienda fanno capo a me. Un’esperienza fondamentale che abbiamo vissuto all’interno dell’orario di lavoro e che ci ha dato molto in termini di relazioni e condivisione».

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Il secondo a prendere la parola è stato Riccardo Stocco, referente di Irecoop Veneto per la cooperazione di comunità in Veneto, che si è concentrato sull’impresa di comunità, mettendo in rilievo come su base regionale sorgano ogni giorno nuove esperienze di questo tipo, grazie alle quali si uniscono cittadini, aziende e enti locali per sperimentare come la rete tra soggetti del territorio sia in grado di sprigionare potenzialità prima inespresse e forse nemmeno immaginabili.

Infine Glenda Trombini, vicedirettore Cooperativa sociale Alambicco, particolarmente stimata e riconosciuta sul territorio per il suo lavoro con persone con disabilità, che ha nella propria forza lavoro l’87 per cento di donne come donna è anche il 67 per cento di chi ha incarichi di direzione della cooperativa. «Il nostro obiettivo è creare una società fraterna nella quale si realizzi la piena appartenenza di tutti, grazie a un lavoro inclusivo che permette a tutti di dimostrare il proprio valore», ha sottolineato Trombini.

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Particolarmente apprezzati dai numerosi cittadini e membri delle comunità cristiane del territorio gli intermezzi musicali offerti dagli studenti dell’indirizzo musicale dell’istituto comprensivo Niccolò Tommaseo di Conselve diretti dal prof. Adolfo Donolato, la danza dell’associazione Physical Evolution, la performance teatrale degli allievi del corso di teatro Città di Conselve – commissione pari opportunità.

Nel suo intervento, il vescovo Claudio ha sottolineato come «il grado di civiltà di un Paese si misura dalla qualità occupazionale» e che

«è il processo produttivo che deve essere organizzato in modo tale da consentire la crescita umana delle persone e l’armonia dei tempi di vita familiare e di lavoro».

Al centro del lavoro quindi non può mai esserci la mera produzione o la sola logica del profitto. Al contrario. «Quando l’impresa predilige la tecnologia come alternativa all’occupazione – ha scandito don Claudio dal palco allestito all’interno di uno dei capannoni della Fanton spa – quando l’economia soccombe alle rendite finanziarie, allora non vi è alcun progresso. L’innovazione e lo sviluppo tecnologico sono preziosi doni dell’ingegno umano e della ricerca di una qualità migliore di vita e di lavoro, ma hanno il compito di porsi a servizio dell’occupazione così come la finanza a servizio dell’economia, nel senso più proprio del termine».

Obiettivi alti ma mai da trascurare, se si intende sviluppare una visione comune per un territorio, come quello del Conselvano. 

E proprio il territorio scelto per la veglia con il mondo del lavoro 2024 è stato il vero protagonista dell’incontro previo che il vescovo Cipolla ha avuto con i rappresentanti di tutte le categorie economiche. A prendere la parola nell’occasione erano stati lo stesso presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro, Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova, Tiziana Boggian, presidente di Confcooperative Padova, il presidente di Coldiretti Conselve oltre che della locale cantina sociale Roberto Lorin, rappresentanti di Cgil e Cisl oltre che di Enaip Veneto. E proprio in quell’occasione, come più volte riportato da mons. Cipolla, è nato un dialogo tra esponenti di esperienze diverse dal quale è emersa una visione unitaria di un territorio che necessita di formazione e di sicurezza per il mondo del lavoro, oltre che di infrastrutture.

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«Per far questo – ha concluso il vescovo Claudio – dobbiamo allenare la nostra coscienza al bene e in particolare al bene comune e dobbiamo pacificare le relazioni tra generazioni perseguendo valore di lungo periodo piuttosto che profitti immediati e per pochi. Non funziona una società dove solo alcuni, e sempre meno, detengono la ricchezza e altri – sempre di più – sono oggetto di assistenza, per altro sempre più scarsa e inefficacie».

Molto sentito il saluto iniziale dei fratelli Michele e Fabio Fanton che non immaginavano un intero reparto del loro stabilimento produttivo riempito di cittadini e autorità per la veglia di preghiera. Particolarmente partecipata anche la presenza del sindaco di Conselve Umberto Perilli, anche a nome di altri sindaci presenti alla veglia assieme alla consigliere regionale Elisa Venturini. In chiusura, alcuni stand di Coldiretti e della cantina sociale hanno distribuito primizie del territorio a tutti i partecipanti.

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