Noi San Giuseppe. Un occhio di riguardo anche al territorio
Un nuovo circolo Noi. Tante attività ma attenzione al vicinato: «Vogliamo guardare alla parrocchia, ma anche al territorio che ci circonda, con occasioni di aggregazione, cultura e formazione».
Il circolo “San Giuseppe” dell’omonima parrocchia padovana è tra le realtà più “fresche” del Noi Padova. Attivo già da anni, è affiliato al territoriale del Noi solo da inizio gennaio. Tra i presenti dell’ultima assemblea dello scorso 15 marzo c’era anche don Enrico Luigi Piccolo, parroco della comunità. «L’assemblea mi è sembrata molto positiva – racconta don Piccolo – c’era tanta carne al fuoco, ma soprattutto tanta buona volontà e desiderio da parte dei circoli di svolgere al meglio il loro compito dentro il tessuto parrocchiale. Ho potuto vedere, come prete, questa bella esperienza di “passione laicale per la comunità”».
Il “San Giuseppe” ha messo in agenda alcuni obiettivi ambiziosi: «Vogliamo guardare alla parrocchia, ma anche al territorio che ci circonda, con occasioni di aggregazione, cultura e formazione». Per questo si è costituito un direttivo, formato da persone diverse con sensibilità complementari.
È già stata siglata con il Csi di Padova una convenzione per l’utilizzo, in occasione di proposte musicali, della sala Cardinal Callegari. A marzo c’è stato un concerto di flauti in prossimità dell’importante festa patronale di San Giuseppe, ma c’è stata festa anche alla Befana, a Carnevale e, per i bambini, l’incontro con un mago. Il prossimo appuntamento ha invece una matrice culturale: sabato 14 aprile, alle 21, in sala Cardinal Callegari, via Curtatone e Montanara 4, Giovanni Carlo Federico Villa presenterà “Il cielo stellato sopra di me: rivoluzione Galileo”, dedicata all’illustre astronomo. Villa è stato curatore della mostra su Galileo ospitata recentemente a Padova: «Vogliamo dimostrare – spiega don Piccolo – che è possibile creare belle occasioni, anche entusiasmanti, parlando di arte e di scienza».
Tutto concorre a un unico bene: «Vogliamo portare sempre più, in seno alla comunità parrocchiale, un senso di fraternità. Vogliamo continuare, anche all’esterno della chiesa, quello che viviamo nell’eucarestia domenicale. Non è nulla di banale: far respirare alla comunità il senso evangelico in continuità con la celebrazione eucaristica è l’obiettivo più alto che ci possiamo dare».