Maestro di gioia, in nome dell'Addolorata
Martedì 27 febbraio alle 15.30 si svolge a Bovolenta l'annaule processione con la statua e la reliquia di san Gabriele dell'Addolorata, patrono dei giovani. Al termine della celebrazione verranno benedette le penne, a ricordo della speciale protezione che il giovane passionista, morto 24 anni, esercita sui ragazzi impegnati nello studio.
«La nostra perfezione non consiste nel fare cose straordinarie, ma nel fare bene le ordinarie».
Questa citazione di Gabriele dell’Addolorata accompagna la celebrazione che anche quest’anno la parrocchia di Bovolenta dedica, il 27 febbraio, data della morte del giovane santo passionista, venerato a Isola del Gran Sasso d’Italia, patrono d’Abruzzo. Martedì 27, alle 15.30, la statua e la reliquia del santo saranno portate in processione; seguirà la benedizione delle penne, a ricordo di come san Gabriele sia particolarmente vicino ai giovani e al loro impegno negli studi. A Bovolenta san Gabriele è giunto nel 1930, quando il presidente dell’Azione cattolica Raimondo Masiero conobbe la figura di Francesco Possenti, compatrono della Gioventù cattolica italiana, che aveva conosciuto nella sua breve vita il dolore della scomparsa di tante persone care e che aveva dedicato la sua esistenza al culto del Sacro Cuore di Gesù e dell’Addolorata.
“Checchino” come lo chiamavano i familiari, era un ragazzo intelligente ed esuberante, che primeggiava nella società elegante di Spoleto, dove il padre era governatore dello stato pontificio. A 18 anni e mezzo sostituì la gioia della “bella vita” con quella della preghiera e dell’austerità della vita religiosa, in uno sperduto conventino ai piedi del Gran Sasso, dove è morto di tisi nel 1862, a 24 anni. Nonostante il nome scelto da religioso, Gabriele dell’Addolorata, la sua nota distintiva, come ebbe modo di sottolineare Giovanni Paolo II nella visita a Isola, è la gioia cristiana, un’incontenibile felicità che colmava ogni attimo della sua giornata. Il 2 marzo 1930 è giunta a Bovolenta una bella statua lignea del santo, accolta con una grande festa.
Nel 1938, centenario della sua nascita, la comunità di Bovolenta decise di dedicargli un altare nella chiesa arcipretale di Sant’Agostino; la raccolta di fondi si protrasse a lungo, coinvolgendo anche i giovani chiamati a combattere nella seconda guerra mondiale, per giungere alla consacrazione dell’opera il 28 febbraio 1944. Oltre a una nuova statua di san Gabriele, l’altare è decorato da una serie di formelle d’angeli musicanti. La devozione per il santo, divenuto compatrono di Bovolenta, si è andata diffondendo nella Bassa al punto che nel cinquantesimo della canonizzazione, il vescovo passionista Stanislao Battistelli ha donato alla parrocchia una reliquia insigne del santo, collocata in un prezioso reliquiario. Quello stesso anno, il 17 aprile 1971, il vescovo di Padova, su richiesta dei sacerdoti del vicariato, ha conferito alla chiesa di Bovolenta il titolo di santuario di San Gabriele dell’Addolorata.