Cittadella. Da un mese una nuova cappella per l'adorazione perpetua
Con Cittadella diventano nove i luoghi dell'adorazione eucaristica perpetua in Veneto. Gli altri a Padova, Ciano del Montello, Feltre, Fiesso d'Artico, Mestre, Thiene, Venezia e Verona.
In Italia sono 68 le cappelle per l’adorazione eucaristica perpetua, e ben nove sono in Veneto: a Padova, la chiesa del Corpus Domini in via Santa Lucia; a Ciano del Montello, parrocchia di Santa Maria assunta; a Feltre, parrocchia Sacro Cuore; a Fiesso d'Artico, parrocchia Santissima Trinità; a Mestre, Barbarigo e Maria Goretti; a Thiene, parrocchia San Sebastiano; a Venezia, parrocchia San Silvestro; a Verona, oratorio di San Rocco e a Cittadella nei pressi del convento di San Francesco.
La cappella di Cittadella, restaurata grazie all’impegno di tutta la comunità, dopo circa un anno di lavori è stata aperta mercoledì 7 marzo con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Claudio. «La preghiera dell’adorazione – spiega padre Renzo Gobbi, guardiano del convento di San Francesco – rientra in quella contemplativa. Mentre la preghiera comune parte dall’uomo e si rivolge a Dio come supplica, lode e ringraziamento, l’adorazione è un mettersi in atteggiamento d’ascolto della volontà di Dio e della sua parola».
Un tempo che si trascorre in preghiera davanti al sacramento dell’eucaristia adorando la presenza reale e divina di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Nella cappella o nella chiesa dove si adora l’eucarestia ci si ritrova in un’atmosfera particolare data dal silenzio, dall’odore dell’incenso e dallo splendore dell’ostensorio che aiuta a superare se stessi e a vedere le necessità degli altri.
L’adorazione eucaristica è l’unico culto dovuto solo a Dio. Quando Satana cercò di tentare Gesù nel deserto offrendogli tutti i regni, tutto il potere di questo mondo se lo avesse adorato, Gesù rispose: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto» (Matteo 4:10).
A Cittadella i volontari, suddivisi in quattro fasce orarie, si alternano giorno e notte per garantire sempre la presenza di qualcuno in cappella.