Arcella, una lettura di poesie per spezzare i lucchetti nel “giardino dei divieti”
"Poesie senza lucchetto" è l'iniziativa promossa da Rete Arcella viva per protestare in maniera pacifica contro la decisione di recintare e interdire l'accesso agli adulti se non accompagnati da bambini nel parco Campanula. All'evento hanno partecipato giovani e anziani che, senza uno spazio verde dove poter leggere un giornale, sono i più colpiti dal divieto.
l lucchetti, almeno per un pomeriggio, sono rimasti aperti e innocui: ingressi spalancati al parco Campanula, nel quartiere Arcella, per accogliere curiosi e residenti in un sabato pomeriggio primaverile tra letture di poesie ad alta voce come segno di protesta pacifica contro il “giardino dei divieti”. Dall'estate scorsa, infatti, per contrastare il degrado, quella che sorge in piazza Azzurri d’Italia, è una zona verde recintata e interdetta agli adulti se non accompagnati dai bambini. Una decisione presa dall'amministrazione comunale, ma non condivisa dai residenti della zona e dal comitato “Rete Arcella viva” che ha promosso l’iniziativa “Poesie senza lucchetto” per sollecitare una maggiore attenzione sulla questione: «Il giardino veniva utilizzato spesso dagli anziani, anche grazie agli alberi che fanno ombra, come punto per leggere un giornale seduti su una panchina stando al fresco – ha detto Marco Sangati, portavoce del comitato – Ora, una delle poche zone verdi del quartiere è stata vietata ai residenti».
A turno, appassionati di poesia hanno proposto letture di alcuni testi contemporanei, proprie composizioni o scritti storici come il “Cantico delle creature” di san Francesco d’Assisi, richiamo agli aspetti più cari alla natura. Un momento di cultura, ma anche di riflessione per rivendicare un diritto di quelle persone che, non avendo figli o nipoti, non posso usufruire di uno spazio pubblico. Alcuni anziani, nei mesi precedenti, hanno provato a “scavalcare” il divieto, ma sono stati allontanati dai vigilanti che, nonostante la regola, a discrezione chiudono un occhio o meno.
I rappresentanti di Rete Arcella viva hanno poi affisso alcune poesie lungo le recinzioni e agli alberi del giardino, mentre attorno bambini salivano e scendevano dallo scivolo e dalle altalene, anziani sedevano sulle panchine per ascoltare, cani scodinzolavano nei loro spazi appositi e il vigilante con la sua pettorina fluorescente osservava l’atmosfera. Una cornice eterogenea che conferma la genuinità del piccolo polmone verde del quartiere 2 Nord e la partecipazione a “Poesie senza lucchetto”: «Ho visto una risposta positiva tra chi frequenta i circoli culturali e chi, invece, i centri sociali – continua Marco – Non nascondiamo i problemi del parco che, in precedenza, veniva utilizzato da rom e immigrati per dormire soprattutto in estate, ma così facendo il degrado si è solo spostato». Dal giardino Campanula, infatti, l’attenzione ora si sposta in altri spazi limitrofi come la zona verde davanti alla chiesa di San Carlo o il parcheggio lì vicino.