Voltabrusegana e Mandria, giovani in cammino, pieni di “Enthusiasmòs”
Quattro incontri per iniziare un cammino congiunto dei giovani di Mandria e Voltabrusegana. Domande importanti su sessualità, fede, comunità e servizio. E ogni domenica sera, alle 19, alla Mandria, le grandi domande si confrontano con il vangelo nella messa a loro dedicata.
“Enthusiasmòs”. È il titolo della proposta, composta da quattro incontri da gennaio a maggio, per i giovani a partire dalla quarta superiore che vivono nelle parrocchie di Mandria e di Voltabrusegana per rispondere, insieme, a domande provocatorie che si nascondono dietro a temi scottanti o di grande importanza nella vita di chi ha meno di 30 anni.
«Da quest’anno – racconta don Lorenzo Voltolin, parroco di Mandria e Voltabrusegana – le due parrocchie si ritrovano a condividere il sacerdote. Abbiamo pensato di unire i cammini dei giovani e dei giovanissimi di entrambe le comunità, alternando il luogo dell’incontro».
Il primo appuntamento si è svolto alla Mandria lo scorso 9 gennaio e ha avuto come tema la sessualità. Titolo: “Le tue domande all’esperto. I tuoi pensieri condivisi”, insieme al sessuologo Giorgio Bozza, su giusto e sbagliato, sul piacere e sulle relazioni. «L’esperto – racconta don Lorenzo – ha inquadrato il tema nel senso del bene: cos’è che fa bene a noi e agli altri. Senza il concetto del bene è difficile orientare tutti i gesti, figuriamoci la sessualità. Ci ha aiutato fornendoci una panoramica filosofica di bene come utile, di bene come piacere, sotto vari aspetti, entrando poi nel piano delle azioni legate alla sessualità».
Il prossimo incontro, in programma lunedì 13 febbraio a Voltabrusegana, sempre alle 20.45, vedrà il confronto tra un credente e un non credente. «Inizieremo con domande scottanti. I ragazzi saranno chiamati a prendere posizione, anche fisicamente, sedendosi da una parte o dall’altra delle stanze per sostenere le tesi che verranno fuori durante questa sorta di processo nel quale si accenderà il dibattito».
Terzo appuntamento lunedì 13 marzo, alle 20.30, a Mandria, con la proiezione del film Perfetti sconosciuti, per parlare di relazioni fraterne in un contesto di sempre maggiore cooperazione: «Parleremo del dialogo tra comunità vicine, come Mandria e Voltabrusegana, vicine ma prima “sconosciute”».
Ultima serata del ciclo annuale il 15 maggio, alle 20.45, a Voltabrusegana, dal titolo “L’ho fatto per te, vite di comunità”, per raccontare la responsabilità dentro la comunità, a partire dalle storie di chi, con il servizio, si dona agli altri con gesti concreti.
«Si tratta di un percorso leggero – ammette il parroco – che permette anche a chi non si sente “del giro” di partecipare, spinto per l’interesse verso i temi».
Don Lorenzo conta sulla collaborazione e sulla presenza di un gruppo di educatori rimasto sorpreso dalle priorità del nuovo parroco: «Ci siamo affidati completamente a lui – racconta l’educatore Matteo Schiavon – Quando è arrivato ci ha subito comunicato di voler partire proprio dai giovani. Unire le forze tra le due parrocchie ha portato per ora risultati molto buoni, ora bisognerà lavorare insieme anche tra giovanissimi».
Durante le feste di Natale si è svolto il primo camposcuola invernale, mentre altre iniziative sono all’orizzonte: «Quando un sacerdote si presenta così volenteroso verso i giovani, è buon segno, perché ci sentiamo sostenuti e sorretti nei nostri sforzi». Accanto al gruppo, i giovani di Mandria e Voltabrusegana possono contare su un appuntamento settimanale pensato per loro: alle 19 di ogni domenica, a Mandria, viene celebrata una messa proprio per i giovani.
«Ogni domenica – spiega don Lorenzo – iniziamo da una domanda, annunciata per tempo, che si interfaccia al vangelo del giorno. Durante l’omelia, poi, viene proiettato un video con una canzone che parte dal testo biblico».
La messa è molto partecipata, ed è segno che non è vero che tra i giovani si sia estinta la sete di Dio: «I giovani che gravitano attorno alla comunità sono ancora tanti, ma solo una parte matura un’esperienza di fede. Il tessuto di queste parrocchie, però, è ancora molto buono, dato che è capace di mantenere la sua identità».