Vandalizzato il Santuario di Tessara
Atto sacrilego nel santuario della Madonna di Tessara. Forzato il portone d'ingresso, rubati alcuni oggetti. Fortunatamente, non è stata toccata l'eucarestia, ma c'è sgomento e dolore tra la gente del posto e i tanti fedeli.
C'è sgomento e dolore fra i fedeli e i devoti del santuario della Madonna di Tessara: mercoledì 8 novembre infatti il portone di ingresso è stato danneggiato nella parte centrale, con la rottura di un pannello per entrare e rubare quanto fosse a portata di mano.
«I danni sono relativi – spiega don Leonildo Ragazzo, il parroco – nel senso che sono stati portati via degli oggetti, i candelabri, degli orecchini di valore, due corone che erano poste sulla statua di Gesù e Maria, delle collanine. Hanno dato un pugno, o un calcio, al tabernacolo bloccando la porticina. Quello che addolora di più e che ha scosso la comunità è l'atto in sé. Le persone, i devoti, i tanti pellegrini che qui si recano con spirito di venerazione, sono molto affranti, costernati. Il giorno seguente al fatto hanno pregato tutti molto. La domenica abbiamo benedetto la chiesa, insieme anche con don Sergio De Marchi. Quello che lascia senza parole non sono tanto i danni materiali quanto il modo con cui sono stati fatti, il disprezzo che si legge dietro tali atti. E le persone hanno percepito questo spregio e per questo sono molto affrante. Il santuario è luogo sacro di devozione vera nei confronti di Maria. Qui giungono persone non solo dalle parrocchie vicine, ma anche da lontano. È una ferita profonda per la comunità».
Non è la prima volta che il santuario è oggetto di furti: già nel 2013 era accaduto, e l'anno scorso sono stati portati via materiali elettrici utilizzati durante la sagra. La sensazione percepita questa volta è però diversa, perché in passato la Madonna non era mai stata toccata.
«Nel male – continua don Ragazzo – abbiamo visto un piccolo segno: Maria ha protetto suo figlio, perché non è stata rubata l'eucarestia. Questo ci infonde comunque fiducia e speranza, la stessa fiducia e speranza che hanno i pellegrini che giungono qui. Al santuario c'è una devozione popolare, spesso snobbata per presunzione "intellettuale", ma le persone si riconoscono davvero in Maria e cercano il suo sostegno. Una signora, ad esempio, è venuta qui qualche anno fa su consiglio dei frati minori conventuali. È tornata perché ha ottenuto una grazia. Sono richieste molto personali e molto intense sono le preghiere di ringraziamento. Questa fede popolare rafforza il tessuto della comunità e sono queste persone, umili e semplici, che seguono Gesù con sacrificio e preghiera, che cercano delle risposte per quanto è successo, per questi atti di puro vandalismo».