Sant'Alberto Magno festeggia i suoi sessant'anni in musica, arte e preghiera
La parrocchia di Sant'Alberto Magno compie 60 anni. Nata per diventare punto di incontro fra università e chiesa, oggi vive una fase di spopolamento tipica di molte comunità del centro cittadino. Per celebrare i sessant'anni, fra i tanti eventi che iniziano sabato 28 ottobre in serata, anche un pomeriggio d'arte il 4 novembre alla scoperta del pregevole patrimonio artistico della chiesa.
Una chiesa voluta dalla diocesi di Padova per creare un punto di riferimento e di incontro con l'università
C'era quest'ambizione nel progetto di costruzione della parrocchia di Sant'Alberto Magno, protettore dei fisici, che compie sessant'anni. Sorta a Città giardino, quartiere a pochi passi dal centro, immerso nel verde (da qui il nome) e che si stava via via popolando, la parrocchia nel tempo ha raggiunto i quattromila abitanti.
«Ora però ne contiamo 1.200 – racconta don Egidio Chelin, il parroco – viviamo un periodo di sfollamento e invecchiamento. Dal 2013 si cammina insieme alla vicina Santa Croce e l'intento non è fondere una parrocchia nell'altra, quanto salvaguardare le specificità e le identità, creando un sentire comune anche attraverso momenti di festa. Il sessantesimo di sant'Alberto Magno, rientra proprio in quest'ottica. Celebrare un traguardo importante, ma anche creare momenti di incontro per l'unità pastorale e per la città stessa. Piccoli eventi che danno il senso di una comunità che si ritrova nella preghiera, nella condivisione del cibo e anche nel gioco, per utilizzare il linguaggio proprio dei bambini».
La festa quindi parla diversi linguaggi: ci sono la musica, l'arte e la cultura, il cibo, l'aspetto religioso e quello ludico.
A dar voce alla musica sono i Polli(ci)ni, che sabato 28 ottobre alle 20.45 si esibiscono in chiesa. Sabato 4 novembre invece alle 16.30 è in programma un pomeriggio d'arte: visita guidata alle opere, in particolare di Amleto Sartori, presenti in chiesa, intermezzi all'organo di Alessandro Perin, organista del Duomo e brindisi in patronato.
«La chiesa di Sant'Alberto – spiega Serena Gaiani, che ha curato il pomeriggio d'arte e anche un concorso per le scuole – è un po' nascosta e in un quartiere ormai “vecchio”, ma è un gioiello di opere. È moderna, pulita, non sovraccarica. Questo permette di concentrarsi in raccoglimento. Per il sessantesimo invitiamo la comunità a venire a conoscere le opere che contiene: i catini della facciata ispirati a San Pietro in ciel d'oro di Pavia, l'ambone, dono dell'università a suggellare lo scopo per cui è sorta con 20 immagini dei compatroni della parrocchia, le vetrate della via Crucis, il crocifisso su mosaico dorato. Molte opere sono di Amleto Sartori. A parlare ci saranno Paola Tiezzi Sartori e Andrea Modolo. Per completare questo percorso abbiamo indetto un concorso per la scuola primaria e secondaria di primo grado in tutta la provincia sulla figura di Alberto Magno, un santo fra fede e scienza. La premiazione sarà venerdì 10 novembre alle 19.30».
L'aspetto religioso invece ha il suo culmine domenica 12 novembre alle 11 con la messa e poi il 15 alle 19 con la celebrazione presieduta da don Giulio Pagnoni, abate del monastero di Santa Giustina.