La scomodità di Dio: così Cogollo del Cengio si prepara all'Avvento
Don Marco Pozza guida la comunità attraverso le pagine del vangelo raccontate e meditate. Ogni settimana viene presa in considerazione una figura diversa unita a un impegno concreto da vivere nel quotidiano. Prossimo appuntamento mercoledì 7 dicembre per riflettere su “Maria. Una maternità scomoda”.
Si intitola “La scomodità di Dio. Pagine di Vangelo raccontate e meditate” il percorso che la parrocchia di san Cristoforo a Cogollo del Cengio propone alla comunità in preparazione all'avvento.
Quattro incontri, il primo tenutosi il 30 novembre, guidati da don Marco Pozza, cappellano della casa di reclusione Due Palazzi di Padova. «Il tema – spiega don Luigi Gatto, il parroco – è stato proposto da don Marco. Il titolo incuriosisce. Ogni anno proponiamo un percorso di preparazione per l'avvento con una voce diversa dal parroco, convinti che anche questo possa aiutare a riflettere. Il percorso proposto prende in esame ogni settimana un personaggio: abbiamo iniziato con Giuseppe, si prosegue con Maria, poi il Bambino. Ogni settimana come parrocchia abbiamo proposto di unire alla figura anche un impegno. Giuseppe è l'accoglienza, Maria la presenza, Gesù bambino l'amore. Infine concludiamo con il Natale, la condivisione. L'idea è di mettere in pratica questi aspetti nel quotidiano, nel concreto, in famiglia. Non servono gesti particolari, ma bisogna iniziare dal piccolo».
Ecco dunque che l'accoglienza, la figura di Giuseppe, deve essere prima di tutto con i familiari e ancora prima con Dio.
Mercoledì 7 dicembre l'incontro sarà su “Maria. Una maternità scomoda”: Maria diventa mamma, manifesta la sua presenza e si rende disponibile.
Il 14 dicembre invece don Marco parlerà del “Bambino, un Dio scomodo”. Il ciclo si chiude il 21, giorno del compleanno di don Pozza, con la presentazione del suo nuovo libro, Il pomeriggio della luna.
«Se non riesco a vivere la mia fede – conclude il parroco – a sperimentare la presenza di Dio nel mio quotidiano, è inutile sperimentarla altrove, non riesco a metterla in pratica. Per questo dobbiamo impegnarci nel nostro piccolo, in famiglia, a dimostrare il vero amore, a essere accoglienti e a condividere, perché alle volte è più facile donare o aprirsi con chi non si conosce attraverso magari realtà come la Caritas o altre associazioni, mentre è nelle nostre case che dobbiamo impegnarci ad amare e accogliere».
Gli incontri si tengono in centro parrocchiale, in via don Luigi Agostini, alle ore 20.30.