Il capitolo generale delle Salesie. Suor Paola Contin confermata generale
Si chiude domenica 23 luglio il 17° capitolo generale delle suore Salesie che ha riconfermato suor Paola Contin come superiora. Presenti in 18 comunità nella diocesi di Padova, compresa la casa madre, le religiose guardano al futuro a partire dalla certezza che la vita di comunità deve trasformarsi in vera fraternità.
Il fondatore vuole che le sue “figlie” abbiano un «medesimo cuore e una medesima anima»: da qui, dalle parole di Domenico Leonati, è partito il 17° capitolo generale della famiglia salesia che si conclude il 23 luglio. Un’occasione per riflettere innanzitutto sul vissuto della vita salesia e per eleggere la superiora generale – riconfermata suor Paola Contin – e il consiglio generale.
Un obiettivo principale, presente nella Regola della vita dell’ordine, ha accompagnato la famiglia religiosa durante tutto il capitolo e sarà poi la base per la progettualità e il cammino religioso apostolico del prossimo sessennio: «Animate dallo Spirito santo edifichiamo comunità fraterne fondate sulla parola di Dio, sull’eucaristia e sulla preghiera comune, per essere a servizio della chiesa, nostra madre».
Tre i temi fondamentali toccati ed esposti dalla madre superiore: vita consacrata, comunione e missione.
«Stiamo verificando – specifica suor Paola Contin – il cammino soprattutto di aderenza e di fedeltà al carisma in questo tempo. Siamo consapevoli di dover puntare a una forte identità carismatica e ugualmente forte senso di appartenenza alla nostra famiglia salesia e alla chiesa. Si dovrà proseguire nell’ambito della missione a ridimensionare alcune nostre presenze per rinforzarne altre ma anche per aprire nuovi modi di testimonianza secondo gli appelli della chiesa oggi».
Emerge quindi il tema della vita in comunità che deve trasformarsi in fraternità per essere significativa in questo nostro tempo, facendo sì che le sorelle diventino tali e non più solo “consorelle”.
La fraternità è un tema che tocca anche l’ambito della pastorale giovanile: i ragazzi di oggi infatti chiedono ai religiosi di vivere più in profondità il vangelo e che il rapporto relazionale sia più umano, familiare e fraterno. Infatti, scrivono le salesie nel loro diario quotidiano del capitolo, «non si è fecondi se non si vive la fraternità: è accogliere nel proprio cuore i limiti di tutti, incrociare gli sguardi, far circolare la vita, essere famiglia e fare casa».
Durante le giornate di capitolo sono stati presentati anche gli aspetti economici: suor Maria Claudia Gianelle, economa generale, ha infatti esposto una relazione economica affermando: «In questo sessennio abbiamo cercato di affrontare la complessità gestionale, con una adeguata educazione al senso della condivisione come esigenza interiore di una fede matura e di una carità operosa, convinte che l’azione dello spirito del Risorto investe anche la dimensione economica».
Forte è la presenza delle salesie in diocesi di Padova, con 18 comunità, tra cui la casa madre e quattro case di riposo dell’istituto, alcune scuole e accoglienza di minori in difficoltà.
«Ci anima – conclude la superiora generale – il desiderio di rispondere alla sete di Dio oggi non solo con le opere ma anche e soprattutto con la preghiera-adorazione e la vita fraterna, pur nell’anzianità e malattia, in risposta al progetto del fondatore don Domenico Leonati che ha posto l’istituto sopra la pietra fondamentale della divina Provvidenza. Quindi, nella nostra povertà di risorse ci incamminiamo su questa strada. E che Dio ci accompagni!».