È sempre misericordia - domenica 19 novembre prima giornata mondiale dei poveri
Nella lettera apostolica Misericordia et misera, scritta alla conclusione dell’anno santo straordinario dedicato alla misericordia, papa Francesco ha spiegato l’esigenza di un «ulteriore segno concreto». Così è nata questa nuova Giornata mondiale che si celebrerà ogni anno nella 33a domenica del tempo ordinario. Per la prima volta, in assoluto, domenica 19 novembre.
Il giubileo finisce, il giubileo continua, perché la misericordia non è una parentesi nella vita della chiesa. È stata anticipata dalle iniziative in atto in tutte le diocesi del mondo, la prima Giornata mondiale dei poveri, in programma il 19 novembre.
In piazza San Pietro, insieme a papa Francesco domenica i protagonisti sono gli ultimi, gli scartati, gli uomini e le donne che incarnano i mille volti della povertà elencati dettagliatamente nella lettera apostolica Misericordia et misera. Ancora una volta, un grande abbraccio, come quello simbolicamente preconizzato dal “logo” della Giornata: una porta aperta e sul ciglio due persone, due mani tese che si incontrano dove ognuna offre qualcosa.
Che cos’è la Giornata mondiale dei poveri?
La Giornata mondiale dei poveri, che si celebra per la prima volta il 19 novembre, è stata istituita da papa Francesco al termine del giubileo della misericordia, nella lettera apostolica Misericordia et misera. «Alla luce del Giubileo delle persone socialmente escluse, mentre in tutte le cattedrali e nei santuari del mondo si chiudevano le Porte della misericordia, ho intuito che, come ulteriore segno concreto di questo anno santo straordinario, si debba celebrare in tutta la chiesa, nella ricorrenza della trentatreesima domenica del tempo ordinario, la Giornata mondiale dei poveri», scrive Francesco a conclusione della lettera apostolica. È lui stesso, così, a rivelare la genesi della sua iniziativa, pensata in uno dei momenti più inediti, commoventi ed eloquenti del giubileo, in una piazza San Pietro popolata da migliaia di senza tetto, poveri ed emarginati per la giornata dell’Anno della misericordia a loro dedicata.
Chi sono i poveri?
Dolore, emarginazione, sopruso, violenza, torture, prigionia e guerra, privazione della libertà e della dignità, ignoranza e analfabetismo, emergenza sanitaria e mancanza di lavoro, tratta e schiavitù, esilio e miseria. L’elenco dei “mille volti” della povertà è al centro del messaggio per la Giornata mondiale dei poveri. Verso di loro, spesso alziamo muri e recinti, pur di non vederli e non toccarli, dall’altro della nostra «ricchezza sfacciata».
Chi è invitato?
Sono i poveri gli invitati in piazza San Pietro, insieme a tutti noi, chiamati da papa Francesco alla «condivisione» per non amare a parole ma con i fatti, come Francesco d’Assisi con il lebbroso. I poveri, ammonisce il papa nel messaggio, non sono i semplici destinatari di una buona pratica di volontariato.
Non si può restare indifferenti «alla povertà che inibisce lo spirito di iniziativa di tanti giovani, impedendo loro di trovare un lavoro; alla povertà che anestetizza il senso di responsabilità inducendo a preferire la delega e la ricerca di favoritismi; alla povertà che avvelena i pozzi della partecipazione e restringe gli spazi della professionalità umiliando così il merito di chi lavora e produce; a tutto questo occorre rispondere con una nuova visione della vita e della società». L’invito alla prima Giornata mondiale dei poveri è rivolto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa.
Come si svolge la Giornata?
Il 19 novembre il papa celebra la messa nella basilica vaticana, al termine della quale pranza in aula Paolo VI con almeno 500 poveri. In piazza anche i “vicini” di Francesco, i clochard ospitati nelle varie strutture volute dal papa e realizzate dalla Penitenzieria apostolica nella zona intorno a San Pietro. A chiusura del giubileo, hanno vissuto la Giornata delle persone socialmente escluse – da cui è nato tutto – radunandosi durante la liturgia intorno a Francesco, per pregare con lui. Sono loro che – tre giorni prima, per il primo incontro con il papa, in Aula Paolo VI – lo hanno benedetto, mettendogli una mano sulla spalla durante la preghiera comune.