Crespano del Grappa. Un vicariato in preghiera
Da una diecina d'anni, il percorso di preghiera per giovani e adulti aperto al vicariato attrae molti credenti che intendono dedicare alla spiritualità e a se stessi una serata al mese. Il 22 gennaio il terzo appuntamento di questo anno pastorale con don Vito di Rienzo.
Ritagliarsi un momento per accostarsi alla preghiera con la gioia e l’attenzione che si riservano a un incontro speciale. È probabilmente questa semplice ma profonda esigenza che spinge la comunità di Crespano del Grappa a ritrovarsi in duomo per partecipare agli incontri di preghiera che si tengono da una decina d’anni, suscitando un interesse sempre crescente. L’iniziativa è promossa dalla parrocchia dei Santi Marco e Pancrazio di Crespano ed è rivolta a tutto il vicariato. Gli incontri, cinque o sei all’anno, si ispirano a quelli della scuola di preghiera del seminario vescovile e sono rivolti a giovani (non agli adolescenti) e adulti. Lo schema è lo stesso di volta in volta: si inizia con una breve testimonianza legata al tema che sarà affrontato, si prosegue con la lettura della Parola di Dio e con il commento e si conclude quindi con l’adorazione eucaristica. Un percorso di un’ora circa, che inizia alle 20.30, durante il quale i bambini delle coppie che partecipano vengono assistiti in patronato. Quello che cambia è l’argomento che caratterizza l’intero ciclo e che quest’anno si prefigge di approfondire il tema della misericordia. A parlarne è don Mirco Zoccarato, coordinatore della pastorale dei giovani della diocesi di Padova. Il prossimo appuntamento è per lunedì 22 gennaio ed è stato affidato a don Vito di Rienzo, assistente diocesano dell’Azione cattolica ragazzi.
La proposta spirituale riscontra sistematicamente un grande intesse soprattutto da parte della comunità parrocchiale di Crespano ma anche al di fuori, a livello vicariale.
«C’è una certa frequenza – ammette il parroco, don Francesco Mascotto – forse perché si sente il bisogno di staccare un po’ la spina e di dedicare un po’ di tempo a se stessi e alla preghiera». Forse alla base della fortuna di questa proposta c’è anche l’opportunità di condividere la preghiera. «Al termine di ogni incontro c’è un momento di condivisione in patronato, aperto a chiunque desideri partecipare. Ma la nostra proposta non è finalizzata all’incontro tra le persone», spiega don Francesco.
Il vero obiettivo, quello che i partecipanti agli incontri cercano, è piuttosto il dialogo di ciascuno con il Signore.
Un dialogo favorito anche dalla preparazione della chiesa, che costituisce un aspetto importante di questi momenti. I primi banchi vengono spostati per lasciare uno spazio libero al centro e vengono stesi dei tappeti per inginocchiarsi, predisponendo l’ambiente a quella bellezza accogliente che facilita la meditazione comune secondo la consuetudine di Taizé, la comunità monastica fondata nel 1940 da Roger Schutz, meglio conosciuto come frère Roger, alla quale gli incontri si ispirano anche per la parte musicale.
Il terzo appuntamento, quello del 22 gennaio, sarà incentrato sulla pagina del vangelo di Luca (15, 11-32) nota come “la parabola del figliol prodigo”, ma più appropriatamente come “la parabola del padre misericordioso”, della quale parlerà appunto don Vito di Rienzo. Sarà la logica prosecuzione dell’incontro tenuto il 4 dicembre scorso da don Mirco Zoccarato, dedicato al passo di Luca in cui Gesù indica la strada della misericordia e dell’amore senza confini con l’esortazione: «Amate i vostri nemici». Il programma degli incontri di preghiera proseguirà con altri due appuntamenti: quello del 12 marzo e quello dei 7 maggio, che saranno tenuti entrambi da don Mirco.
L'importanza di curare la preghiera, anche con la musica
La musica ricopre un ruolo importante negli incontri di preghiera organizzati dalla parrocchia di Crespano del Grappa. Ad offrirla è un gruppo di sette o otto strumentisti che suonano e accompagnano la preghiera.
«Sono parrocchiani, diplomati al conservatorio che da anni che offrono questo servizio – dice don Francesco Mascotto – e lo fanno volentieri. Non lasciano niente al caso. Ci troviamo circa una settimana prima degli incontri per concordare i brani da eseguire, provare ed inserirne di nuovi».
Si tratta di musiche liturgiche che esaltano le pause tra una fase e l’altra dell’incontro o fanno da sottofondo a particolari momenti. Il vasto repertorio comprende alcuni dei canti meditativi prodotti dalla comunità di Taizé e altri brani religiosi di Marco Frisina, oltre ad alcuni brani classici adatti all’uso liturgico.