Caritas a Legnaro: volontari in ascolto di solitudini e di povertà. Lavorando insieme
Dodici parrocchie, dai quindici ai venti volontari per parrocchia. La Caritas, nel vicariato di Legnaro, è impegnata su molti fronti di sostegno. Tra questi sempre più importante sta diventando l'educazione alla carità. E anche qui i laici sono in prima linea. Il centro d'ascolto vicariale di Legnaro, poi, è aperto ogni sabato mattina, dalle 10.30 alle 12.30, nella casa del Buon Samaritano, per ascoltare i bisogni e le solitudini.
Il vicariato di Legnaro conta dodici parrocchie distribuite in ben cinque comuni: Legnaro, Saonara, Polverara, Ponte San Nicolò e Sant’Angelo di Piove. Sono realtà con tessuti sociali diversi, che hanno affrontato, anche in modo molto differente, la crisi economica dell'ultimo decennio.
Per lenire le ferite, ma soprattutto per mettere in moto processi virtuosi nelle comunità, è sempre più impegnata la Caritas a livello vicariale. «La nostra società – spiega il coordinatore Pasquale Martellato – ha molte situazioni di solitudine e di povertà. Per questo, la Caritas oggi più che mai è indispensabile. Ogni parrocchia ha dai quindici ai venti volontari, che però possiamo definire in tutto e per tutto “ministri della carità”». L’attività più diffusa, anche in stretta sinergia con i servizi sociali dei cinque municipi, è la distribuzione di generi alimentari, di vestiario e il pagamento di qualche bolletta. Non sempre, però, l’attenzione e gli interventi sono omogenei, ma si lascia molto all’inventiva dei singoli territori. In alcuni, poi, le singole parrocchie hanno iniziato a collaborare insieme anche da molto tempo, creando fitte reti di mutuo sostegno.
«La zona che conosco di più – racconta Martellato – è quella di Legnaro. Ci sono molte situazioni di bisogno e di necessità. Abbiamo numerose abitazioni Ater con stranieri, che a volte non hanno trovato un inserimento lavorativo stabile. Sempre a Legnaro, poi, c’è la presenza di una comunità sinti, che va accompagnata». Ma i volontari Caritas nel vicariato di Legnaro sono consapevoli che il sostegno materiale non è che una faccia della medaglia per il loro impegno: l’altra è la diffusione di una cultura della carità. «I primi “educatori” alla carità – conclude Martellato – sono i nostri preti, ma poi tutti noi laici dobbiamo sentirci corresponsabili per le varie problematiche che la comunità, nel suo insieme, si ritrova ad affrontare».
Per il futuro, inoltre, si lavora al potenziamento di progetti di doposcuola e il ricorso al fondo straordinario di solidarietà per il lavoro.
Il centro d'ascolto vicariale. Il sabato porte aperte a povertà e solitudini
Sono diciassette i volontari che ogni settimana, a Legnaro, si mettono in gioco nel centro d’ascolto della Caritas vicariale il sabato, dalle 10.30 alle 12.30, nella casa del Buon samaritano. «Sta andando bene – commenta Cecilia Salmaso, coordinatrice del centro d’ascolto – la percezione che abbiamo del servizio che stiamo svolgendo è positiva, sia sul versante dei beneficiari sia per quanto riguarda la crescita dell’equipe, persone che stanno bene insieme e che si migliorano a vicenda».
La prima sfida è riuscire ad affrontare, con l’ascolto, le difficoltà, il dolore e le sofferenze che le persone consegnano ai volontari.
«Ci vengono chieste cose concrete, dall’aiuto a trovare lavoro fino al pagamento delle bollette, ma dietro ci sono pesanti sofferenze legate alla solitudine, alla fatica delle relazioni. Anche noi dobbiamo “fare rete”, coordinandoci con i servizi sociali».
La seconda sfida riguarda invece la costante crescita, come operatori e soprattutto come cristiani, dei volontari coinvolti: «A volte anche per noi arriva la fatica: la si vive magari dopo un incontro difficile nel centro d’ascolto, quando si attivano meccanismi di autodifesa. Eppure, dobbiamo far sì che diventino occasioni di crescita, in una fratellanza costante tra di noi».