Torre e Sandon. I circoli, anche con i volontari più giovani, si sono posti un preciso obiettivo: Essere comunità nonostante tutto
Quando hanno ricevuto la prima telefonata, hanno risposto con sorpresa. Poi, la sorpresa è diventata una consuetudine, e la consuetudine si è fatta attesa, perché alle cose belle ci si abitua volentieri.
Così, gli anziani della parrocchia di Torre da qualche tempo vengono contattati con regolarità dai giovani del circolo Noi, che desiderano sostenerli nelle loro necessità materiali, ma anche nel loro desiderio di una parola e di calore umano.
Altri giovani hanno scelto di aiutare Caritas parrocchiale e, con l’aiuto del gruppo scout, hanno consegnato borse di alimenti a domicilio.
Il circolo Noi unisce diverse realtà, alcune delle quali, come il bar, sono rimaste inesorabilmente chiuse in questo periodo, mentre altre continuano i loro incontri con le videochiamate come i gruppi giovani e giovanissimi, o si esprimono attraverso gesti che infondono ottimismo, e che fanno in modo che questi mesi di “chiusura” fisica non diventi anche una chiusura mentale e morale.
Anche il circolo Noi di Sandon ha scelto di mostrare la propria vicinanza alla popolazione abbattendo innanzitutto la barriera del silenzio e della solitudine, e raggiungendo, in particolare, le persone sole con una telefonata per un saluto e una chiacchierata.
Il bisogno di mantenere i contatti con le persone si è manifestato in tutte le iniziative del circolo. In questo periodo, gli operatori parrocchiali e i soci del circolo si sono tenuti in contatto attraverso il loro gruppo Whatsapp, scambiandosi saluti, informazioni e molto altro. A ogni volontario nel giorno del suo compleanno sono stati inviati gli auguri, segno della volontà essere comunità nonostante tutto.
Inoltre, il circolo ha operato in collaborazione con altri enti locali, contattando gli assistenti sociali e la Protezione civile del comune, e offrendo la spesa a otto famiglie della zona.