Papa Francesco: videomessaggio all’Onu, “garantire l’accesso ai vaccini”, soprattutto per i più poveri
“Ci troviamo quindi di fronte ad una scelta tra una delle due vie possibili: una porta al rafforzamento del multilateralismo, espressione di una rinnovata corresponsabilità mondiale, di una solidarietà fondata sulla giustizia e nel compimento della pace e l’unità della famiglia umana, progetto di Dio sul mondo; l’altro, dà preferenza a atteggiamenti di autosufficienza, nazionalismo, protezionismo, individualismo e isolamento, tralasciando i più poveri, i più vulnerabili, gli abitanti delle periferie esistenziali. E certamente sarà dannoso per l’intera comunità, causando autolesionismo verso tutti”.
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Lo sostiene il Papa, nel videomessaggio inviato all’Onu, in cui auspica che quest’ultimo “diventi un laboratorio per la pace sempre più efficace, il che richiede che i membri del Consiglio di Sicurezza, soprattutto quelli Permanenti, agiscano con maggiore unità e determinazione. A tale proposito, la recente adozione del cessate il fuoco globale durante la crisi attuale, è una misura molto nobile, che richiede la buona volontà di tutti per la sua applicazione costante”. Di qui il nuovo appello alla politica e al settore privato “a adottare le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati”. Se bisogna privilegiare qualcuno, “che sia il più povero, il più vulnerabile”, proprio perché non ha risorse economiche. Sul versante pace e sicurezza, l’altro invito è a “smantellare” la logica della “deterrenza nucleare”, che si basa sulla minaccia del reciproco annientamento.