Il post pandemia? Fondazione Ambrosianeum: "Prendersi cura è il fulcro della ripresa"

Presentato il rapporto sulla città di Milano della Fondazione Ambrosianeum. Garzonio: “Va bene il recovery plan, ma non dobbiamo accontentarci, altrimenti i problemi delle diseguaglianze non avranno soluzione”

Il post pandemia? Fondazione Ambrosianeum: "Prendersi cura è il fulcro della ripresa"

“La pandemia ci ha insegnato che gli altri, anche i più lontani, siamo noi, e che la cura è la chiave di un nuovo modello di sviluppo”: Rosangela Lodigiani è la curatrice del Rapporto 2021 della Fondazione Ambrosianeum, presentato questa mattina. E le sue parole sintetizzano il senso di un Rapporto che cerca di indagare e individuare le vie di una ripartenza post pandemia. Il prendersi cura è secondo l'Ambrosianeum il fulcro di questa ripresa. Una cura “che Milano vuole e può perseguire, con una cifra di grande attenzione alle fragilità che fa parte del Dna della città e che non va dimenticata”. E mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, a margine della presentazione ha aggiunto quale deve essere il ruolo della Chiesa: questa città “ha tante qualità, ma le manca la lietezza: per dare fiducia e favorire la ripresa c’è bisogno di una gioia interiore che noi Cristiani portiamo dentro e che può costituire il nostro contributo alla ripartenza”.

Il Rapporto sulla città, dal titolo “Ripartire: il tempo della cura” è suddiviso in 13 capitoli, curati ciascuno da studiosi, e approfondisce le grandi sfida che la società e la politica devono affrontare: il lavoro, i giovani, gli anziani, le donne, i bambini, la povertà, le relazioni tra le persone e di vicinato, la casa, la cultura. “È arrivato il tempo di farsi carico: va bene la ripresa, va bene il recovery plan, ma l’euforia per il post-pandemia non è una buona medicina -avverto Marco Garzonio, presidente della Fondazione Ambrosianeum-. Non dobbiamo accontentarci, dobbiamo andare oltre, altrimenti i problemi delle diseguaglianze, delle ingiustizie e soprattutto dei giovani non avranno soluzione né futuro in questa città”.

Alla presentazione del Rapporto è intervenuto anche Elio Franzini, rettore dell'Università degli Studi di Milano. Richiamando la necessità di “evitare l’enfasi sulla ripresa, che sarà lunga e difficile, e avrà bisogno di una rieducazione estetica al nostro sentire quotidiano” ha messo a fuoco innanzitutto il problema dei giovani “che hanno molto sofferto durante la pandemia”. “Ho un gran timore che gli spritz e gli aperitivi diventino la ritualità del prossimo periodo – ha proseguito il Rettore –Ciò che serve, piuttosto, è una costruzione di senso, di valore non soltanto economico. Questa sarà una delle maggiori responsabilità di chi ha potere decisionale nell’immediato”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)