Il Natale della comunità cinese di Padova. La paura del virus non scalfisce il bisogno di nutrirsi di fede
Don Giuseppe Feng Bo ha organizzato eventi online per sentirsi più vicini
«Natale è la festa più grande, la più attesa perché illuminata dai valori più profondi che accompagnano la nostra fede. Un momento in cui ci stringiamo ancora più forte per partecipare alle celebrazioni nel segno della condivisione anche se quest’anno, nonostante la buona volontà, tutto è reso molto difficile dalla pandemia. La mentalità orientale è diversa: i fedeli che incontro o con i quali sono in contatto hanno molta paura del virus».
Don Giuseppe Fen Bo è il cappellano della comunità cattolica cinese di Padova. Trentanove anni, originario della Diocesi di San Yuan è arrivato in Italia dieci anni fa, poi gli studi a Roma. A Padova vive dal 2018. «La comunità cattolica cinese si riunisce nella parrocchia del Sacro Cuore – spiega don Giuseppe – In situazione di normalità ci si ritrova, solo per la messa della domenica, ogni quindici giorni. A causa dell’emergenza sanitaria l’appuntamento in presenza è una volta al mese. Partecipano fedeli di Padova, ma non solo: in tanti arrivano da Monselice, Mestre, Treviso e Vicenza. Sono almeno una trentina le nostre comunità presenti nel territorio diocesano. Ci ritroviamo anche per la celebrazione eucaristica di questo Natale, nonostante in molti ci abbiano comunicato già nei giorni precedenti che, a malincuore, non avrebbero partecipato a causa dell’aumento dei contagi. C’è davvero molta paura».
Anche per questo, Natale e il tempo dell’Avvento sono stati preparati con eventi online: «L’ho fatto per questa specifica liturgia – aggiunge il cappellano – Negli ultimi due anni periodicamente lo facciamo per la catechesi e per le lezioni sulla Bibbia. Sono strumenti tecnologici ai quali non abbiamo potuto rinunciare: nella nostra comunità ci sono molti nuovi fedeli che hanno bisogno di essere nutriti con il pane della Parola».
Don Giuseppe chiude con una riflessione sul valore del Natale: «È il lavoro di Dio in mezzo a noi. Con infinita misericordia, si è fatto carne e Verbo perché possiamo guardarlo in faccia, toccando finalmente con mano quanto sia grande il suo amore per questa nostra umanità».