“Dalla parte giusta della storia”: un milione di semi di senape per chiedere la riforma della cittadinanza
E’ partita oggi la campagna della Rete per la riforma della cittadinanza, una task force composta da attivisti e attiviste, associazioni e ong provenienti da tutto il territorio nazionale per promuovere l’approvazione di una nuova legge di cittadinanza entro la fine dell’attuale legislatura
“Dalla parte giusta della storia” si chiama così la nuova campagna nata per chiedere la riforma della legge 91/92. L’iniziativa è stata lanciato oggi alle 11, in piazza Montecitorio a Roma, dalla Rete per la Riforma della Cittadinanza, una task force composta da attivisti e attiviste, associazioni e ong provenienti da tutto il territorio nazionale per promuovere l’approvazione di una nuova legge di cittadinanza entro la fine dell’attuale legislatura.
A quasi trent'anni dalla legge del 1992, e dopo dieci anni di battaglie e campagne, “è giunto il momento di riconoscere a oltre un milione di giovani nati o cresciuti in Italia il diritto a essere cittadini. La normativa vigente definisce i confini dell’appartenenza all’ordinamento giuridico e la dialettica tra inclusione ed esclusione. È necessario che il dibattito sulla cittadinanza superi ogni contrapposizione ideologica e che la nuova legge sia all’altezza delle aspettative delle donne, degli uomini, delle bambine e dei bambini formalmente esclusi dai criteri attuali. Come le riforme dei primi decenni della Repubblica hanno preparato l'Italia di oggi, così una riforma del diritto di cittadinanza è una priorità strategica per la costruzione del futuro del nostro Paese” spiegano i promotori.
Nel corso del flashmob Piazza di Montecitorio si è riempita di oltre un milione di semi di senape, come i bambini e i giovani nati e/o cresciuti in Italia “in attesa che questo Parlamento scelga di essere dalla parte giusta della storia e tuteli i diritti di tutti”. 951 semi sono stati piantati in altrettanti vasi ed è stato chiesto a ciascun parlamentare di venirne a ritirare uno e di prendersene cura; il seme di senape è il più piccolo tra i semi ma quando cade sul terreno adeguatamente preparato, crescendo diventa una pianta robusta e un riparo per insetti e uccelli.
L’istallazione color senape è l’inizio di una nuova campagna nazionale, che coinvolgerà trasversalmente tutta la società civile, le autorità comunali e regionali, il mondo della scuola, i gruppi religiosi e sportivi e che punterà a ottenere la riforma entro la fine della legislatura. All’evento sono intervenuti i referenti delle associazioni di giovani che vivono quotidianamente sulla propria pelle gli effetti dell’esclusione dell’anacronistica legge 91/92 di fronte all’Italia plurale di oggi. La Rete per la riforma della cittadinanza è un raggruppamento informale di diverse associazioni e singoli attiviste e attivisti che hanno come priorità riportare l’attenzione sulla riforma della cittadinanza, e che quindi hanno deciso di costruire uno spazio di lavoro esclusivamente finalizzato alla creazione di iniziative di campaigning coordinate e il più possibile efficaci. La mobilitazione odierna è frutto di mesi di lavoro intensi, che hanno cercato di tenere insieme diverse esigenze e priorità: efficacia, garanzia del protagonismo e della centralità delle nuove generazioni, apertura e inclusività. L’ambizione è che chiunque possa collaborare a questo progetto, arricchirlo e farlo proprio, facendo crescere nel Paese una voce collettiva che sostenga l’urgenza e la necessità della riforma.
“Oggi comincia un percorso che speriamo segni il momento nel quale tutti noi abbiamo deciso di prenderci le nostre responsabilità ed essere dalla parte giusta della storia. Rivendichiamo un diritto fondamentale, non una concessione straordinaria, chiediamo una legge che rispecchi i nostri tempi e sciolga i nodi annosi della burocrazia e rivendichiamo il diritto di essere riconosciuti come, di fatto cittadini italiani” afferma la mediatrice culturale Kaaj Tshikalandand nata a Firenze ma ancora senza cittadinanza. La rete è promossa da numerosi attivisti e professionisti ed è supportata da: ActionAid, Afroveronesi, Arising Africans, Black Lives Matter Bologna, Black Lives Matter Roma, Collettivo Ujamaa, Festival Divercity, QuestaèRoma, Italiani senza cittadinanza, Rete degli studenti medi, Udu, Volare.