Chiesa e scuola. Alleate per un patto educativo che ponga al centro la persona
E’ da oggi online sul sito dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei il sussidio "Educare, infinito presente. La pastorale della Chiesa per la scuola”, preparato dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. Mons. Crociata: "Servono uno sguardo nuovo, un'azione pastorale unitaria e un nuovo patto educativo". Di qui l'invito a tutti gli attori del mondo della scuola a mettersi in rete
E’ da oggi online sul sito dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei un sussidio a cura della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. Il documento, intitolato “Educare, infinito presente. La pastorale della Chiesa per la scuola”, arriva al termine di diversi mesi di lavoro, culminato durante il lockdown e all’inizio dell’estate, ed è “uno dei frutti del cammino decennale che i Vescovi italiani hanno dedicato all’educazione”, afferma nella presentazione mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e presidente della suddetta Commissione episcopale, sottolineando che “quello dell’educazione è un dossier che non può mai essere considerato chiuso” e necessita “di un impegno che si presenta accresciuto per urgenza e novità di esigenze”. Pubblicato oggi, giorno di ripartenza dell’attività didattica, il sussidio testimonia la particolare attenzione della stessa Commissione alla scuola e al rapporto che la Chiesa è chiamata a intrattenere con essa. Rapporto che, pur avendo “una lunga storia”, oggi “chiede una rivisitazione alla luce delle circostanze profondamente mutate”, alle quali si aggiunge anche l’epidemia da Coronavirus, prosegue Crociata. Il quadro odierno richiede dunque
“uno sguardo nuovo”
e “un atteggiamento più duttile, capace di aderire ad una realtà in continua evoluzione”, tenendo “sotto osservazione la realtà della scuola” e le sue “incessanti trasformazioni”.
Per mons. Crociata, l’azione pastorale della Chiesa “ha bisogno di farsi meno ‘istituzionalizzata’” e “più personalizzata”. Del resto “nessun credente, nel mondo della scuola e nel tessuto ecclesiale, è escluso da un ruolo missionario e testimoniale che conduca alla scoperta di Cristo”. Tuttavia, per un’azione pastorale efficace, annota il presule, sono necessarie due condizioni. Anzitutto “il superamento di una attività portata avanti in maniera settoriale” perché “un modo separato di procedere non è più concepibile”; quindi quella che è un’idea dominante degli Orientamenti pastorali sull’educazione e che conosce una ripresa e una attualità sorprendenti, per iniziativa di Papa Francesco:
“la necessità di alleanze educative o di un patto educativo”.
A cominciare da scuola e Chiesa, l’esortazione di Crociata, “tutti gli attori e gli organismi della collettività che hanno attinenza con il mondo dell’educazione e della scuola sono chiamati a mettersi in rete, a collegarsi attivamente per favorire la crescita sana e autentica delle nuove generazioni. Ne va del futuro dell’intera comunità umana, oltre che di quella ecclesiale”, conclude il presule nella presentazione che reca non a caso la data del 4 luglio, memoria del beato Pier Giorgio Frassati.
Un’introduzione, tre capitoli e un’appendice: si articolano così le 60 pagine del sussidio il cui primo capitolo è dedicato alle “parole che accendono una passione”: cultura e culture, scuola, educazione, insegnare, imparare, dare senso. “Non è facile replicare l’esempio di Gesù”, maestro per eccellenza, si legge tra l’altro, “ma
ogni insegnante deve sforzarsi di avere, per i suoi alunni, quella autorità che lo qualifica come vero maestro, come persona capace di lasciare un segno nella mente e nella vita dei suoi alunni”.
Il secondo capitolo indica invece alcune linee pastorali per la scuola ricordando che
soggetto della pastorale è tutta la comunità cristiana:
diocesi e parrocchie, studenti, insegnanti, dirigenti, personale, genitori, associazioni, scuole, istituzioni cattoliche.
“La Chiesa non si serve della scuola per finalità estranee ad essa, ma si ritiene sua alleata e la considera un bene primario della comunità umana”,
un passaggio del testo. L’atteggiamento radicale “che orienta l’impegno della Chiesa e dei credenti per la scuola è dunque il servizio, che si manifesta nelle forme di una dedizione attiva e creativa, di una stima sincera e di una genuina condivisione e responsabilità”. Un riferimento alle scuole cattoliche:
“fra i compiti della pastorale per la scuola vi è anche quello di valorizzare, sostenere e promuovere le scuole e le altre istituzioni formative cattoliche sia nella comunità ecclesiale che in quella civile” impegnandosi per una parità effettiva tra istituti statali e non statali per “un sano pluralismo educativo”.
“Progettare la pastorale per la scuola” il titolo del terzo capitolo che si occupa anche di pastorale universitaria e sottolinea l’importanza di partire da “una conoscenza attenta e approfondita della realtà”. Tra i temi trattati la Settimana dell’educazione, il sostegno allo studio, l’attenzione alla famiglia come componente essenziale di questa pastorale, la custodia del creato, il contrasto al disagio e alla povertà educativa. Il testo si sofferma sullo “spartiacque” rappresentato dalla chiusura improvvisa e prolungata imposta dal Covid-19, “le cui ricadute sono ancora in buona parte da decifrare e raccogliere in vista di una nuova e promettente stagione della scuola italiana” chiamata a “riguadagnare la centralità del suo ruolo” facendo leva sul
“primato dell’educazione e la centralità della persona” per ricostituire il “patto educativo”.
E per questo occorre “un modo di pensare e un agire pastorale davvero unitario e centrato sulla persona”.
L’appendice, intitolata “Parole per la scuola”, propone stralci di interventi sul tema di Papa Francesco, della Congregazione per l’educazione cattolica, della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e del Consiglio nazionale della scuola cattolica (Cnsc).