Riuscire a fare memoria. Gli sguardi ci parlino. Il racconto di un'infermiera del reparto Covid
Non serve molto per dare un senso nuovo al tempo e ai luoghi di tutti i giorni. Basta anteporre il bene comune, il bene di tutti, per far fiorire la vita. Riuscire a fare memoria di quanto si vive per sedimentarlo cercando di trovare una prospettiva alle vicende e alle esistenze che incrociamo ogni giorno
![Riuscire a fare memoria. Gli sguardi ci parlino. Il racconto di un'infermiera del reparto Covid Riuscire a fare memoria. Gli sguardi ci parlino. Il racconto di un'infermiera del reparto Covid](/var/difesapopolo/storage/images/media/openmagazine/il-giornale-della-settimana/articoli-in-arrivo/riuscire-a-fare-memoria.-gli-sguardi-ci-parlino.-il-racconto-di-un-infermiera-del-reparto-covid/4832046-3-ita-IT/Riuscire-a-fare-memoria.-Gli-sguardi-ci-parlino.-Il-racconto-di-un-infermiera-del-reparto-Covid_articleimage.jpg)
Agli sgoccioli della fine di ogni anno ci troviamo sempre a fare i conti con ciò che abbiamo vissuto e, forse un po’ per tradizione, ci si trova a pensare di augurare, e augurarsi, qualcosa di buono per l’anno che sta per venire. Se guardo a quest’anno, vorrei augurare e augurarmi tre parole, che possono apparire banali, ma nel loro più profondo significato nascondono un mondo di consapevolezze.La prima è memoria. In primis, a me. Memoria di ciò che ogni giorno ho la possibilità di vedere nelle corsie del mio reparto....