Aborto: Casini (Mpv) su referendum a San Marino, “la partita non è chiusa. La storia darà ragione a chi si è messo dalla parte dei piccoli”
“La partita non è chiusa. Il referendum va considerato il punto di partenza. L’esperienza che avete vissuto non è stata vana perché avete infuso nella società un vigore nuovo, avete fermentato un tessuto sociale che ora è più ricco, siete stati occasione di riflessione per molti. La storia darà ragione a chi si è messo dalla parte dei più piccoli, poveri e inermi tra gli esseri umani”.
Lo scrive Marina Casini Bandini, presidente del Movimento per la vita (Mpv), in una lettera agli “amici pro-life di San Marino”, dopo l’esito del referendum di ieri che ha visto prevalere i voti a favore della depenalizzazione dell’aborto. Casini richiama il documento conclusivo del convegno che si tenne a Roma il 24 maggio 1981, all’indomani del referendum sull’aborto, indicando alcuni dei settori di impegno e dedizione per promuovere la cultura della vita, nonostante l’ordinamento giuridico favorevole all’aborto. Tra questi approfondimento culturale, biologico, medico, giuridico e sociologico “per diffondere sempre più la verità sull’uomo”; azione di difesa dei diritti dell’uomo, dei quali quello alla vita è il primo e la fonte di ogni altro; “preparazione e studio per prevenire nuovi attentati alla vita, alla dignità e ai diritti dell’uomo”; “attenta critica e denuncia di ogni abuso nell’applicazione della legge 194, sulla quale conferma il giudizio fortemente negativo”; “testimonianza concreta di accoglienza attraverso la diffusione territoriale dei Centri di aiuto alla vita”.
Facendo sue le conclusioni del documento, la presidente Mpv rilancia: “La cultura della vita non può essere intesa solo come difesa, ma ha spazi di speranza che devono essere colmati dall’amore dell’uomo”. Pertanto, osserva, l’amore “per la vita” non “si lascia circoscrivere all’impegno per un risultato referendario che pure va ricercato o a una battaglia legislativa che pure va fatta. A chi è “per la vita” interessa “l’uomo concreto, la sua vita concreta come problema permanente”. Sui bambini concepiti a rischio aborto e sulle loro mamme “misureremo le nostre scelte, quali episodi di un più largo e più lungo impegno”, conclude citando le parole del padre Carlo, fondatore e primo presidente Mpv.