Tensione in Irlanda del Nord: mons. Treanor, “una tragedia. La riconciliazione è un fiore debole e fragile. Bisogna coltivarla”
“È una tragedia”. Sono le prime parole pronunciate questa mattina da mons. Noël Treanor, vescovo di Down e Connor (Irlanda del Nord), diocesi della Chiesa cattolica in Irlanda, e vice-presidente della Comece (la Commissione che riunisce gli episcopati dell’Unione europea).
Raggiunto telefonicamente dal Sir, il vescovo commenta la notizia della morte della giovane giornalista Lyra McKee a Derry in seguito ai disordini scoppiati ieri sera in città. Il pensiero va subito alla donna uccisa. “La vita della famiglia di questa ragazza è stata travolta per sempre. Le persone, andando in Chiesa in questi giorni di Settimana Santa, pregheranno per la pace e la riconciliazione. Come anche in Europa, la riconciliazione è un fiore debole e fragile.
Bisogna coltivarla. Bisogna accompagnarla. Bisogna sempre in ogni generazione lavorare intensamente e pregare anche perché noi cittadini continuiamo a lavorare per la giustizia e la riconciliazione che sono le precondizioni per una pace stabile. E anche promuovere un dialogo sulle sfide della società perché altrimenti ci sarà sempre la tentazione, la possibilità che il male si faccia sentire e vedere”. Mons. Treanor si sofferma a parlare del contesto in cui sono accaduti i disordini di ieri sera. “Questi avvenimenti a Derry – dice – succedono da tempo ed è molto difficile capire cosa stia veramente accadendo. È certo però che c’è un contesto di incertezza dovuto, da una parte, anche al processo del Brexit e, dall’altra, a un periodo d’incertezza e instabilità politica locale che dura ormai da due anni”.
“Ciò che voglio dire – spiega il vescovo – è, primo: si sta trattando di un avvenimento che è accaduto in Irlanda del Nord. Secondo: che qui da due anni le istituzione politiche stabilite dall’Accordo del Venerdì Santo nel 1998, non esistono, non funzionano. Inoltre per diverse ragioni, si è sviluppata una polarizzazione tra i due principali partiti politici il Sinn Fein (di matrice nazionalista) e il partito dei Democratici Unionisti (Dup) che tendono piuttosto verso il Regno Unito. Questi due partiti dal 1998 in poi hanno formato l’esecutivo e l’Assemblea, ma da due anni queste istituzioni non funzionano. Vuol dire che da due anni c’è un vuoto politico e che questo vuoto si è acuito con il processo del Brexit”. Il vescovo racconta anche che “nonostante l’Accordo di Belfast nel Venerdì Santo del ‘98, nonostante il fatto che gli attivisti degli anni della violenza hanno distrutto le loro armi, è rimasto un nodo di dissidenti che non hanno abbandonato la violenza e si trovano in diverse parti della provincia. Si dice che siano presenti attorno a Derry dove hanno avuto luogo i disordini”.