Adozioni, il calo si arresta: nel 2018 arrivati 1.394 bambini
Pubblicati i dati della Cai: cresce l'età dei minori e quella delle coppie autorizzate ad adottarli, 1.130 nel 2018. Sono 981 i bambini con uno o più bisogni speciali
BOLOGNA – Sono 1.394 i minori di origine straniera adottati nel 2018 da coppie italiane, 1.130 quelle in possesso di decreto di idoneità che hanno concluso con successo l'iter adottivo attraverso l'intermediazione di un ente autorizzato (-3% rispetto al 2017). Sono i dati contenuti nel Report annuale pubblicato dalla Commissione adozioni internazionali e realizzato in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti che confermano alcune caratterische già emerse negli anni precedenti per le coppie: età elevata (tra i 40 e i 44 anni), alto livello di istruzione, prevalenza di professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. Anche i bambini sono più grandi, l'età media è tra 5 e 9 anni, mentre nel 2000 variava da 1 a 4 anni, e il 70% ha uno o più special needs. Dal Report emerge però anche un altro dato: il calo di adozioni internazionali osservato negli ultimi anni sembra essersi arrestato, anche se si registrano nuovi minimi storici per le coppie adottive e per i minori entrati nel nostro Paese. “Nonostante questo l'Italia rimane sia in termini assoluti, per numero di ingressi annui, sia in termini relativi, per esempio in rapporto alla popolazione minorile residente, tra le nazioni del mondo che hanno i più alti tassi di adozione internazionale – si legge nel Report – A ciò si deve aggiungere, la constatazione che, tra le nazioni a forte flusso di ingresso a scopo adottivo, il nostro Paese è quello che registra la minore riduzione nell'ultimo decennnio”.
Le coppie adottive che hanno concluso l'iter con successo nel 2018 sono state 1.130, in leggero calo rispetto al 2017. “Il dato, pur facendo segnare un nuovo minimo della numerosità delle coppie adottive sembra sancire la fine del progressivo calo registrato negli ultimi anni”. Rispetto al triennio 2016-2018 si registra una riduzione del 27% che arriva al 54% se si prende come riferimento il 2012, anno in cui le coppie erano 2.469. Nel 2018 le coppie provenienti dalle regioni del Nord rappresentano il 47% del totale con la Lombardia al primo posto con 165 coppie. L'Italia centrale rappresenta il 22% del totale, con il Lazio in testa con 122 coppie, mentre le regioni del Sud il 31%, Puglia e Campania quelle con il maggior numero di coppie adottive, 97. Il tasso annuo nazionale nel 2018 è 13,6 coppie ogni 100 mila coppie coniugate di 30-59enni “che sancisce significative differenze territoriali con i valori massimi dei tassi che si addensano nelle aree del Centro e del Nord del Paese”. Le performance più alte si registrano in Toscana (20), Friuli Venezia Giulia (19), Veneto ed Emilia-Romagna (18), valori più bassi in Sardegna (6), Valle d'Aosta, Molise e Sicilia (7).
Nel 2018 i bambini stranieri per i quali è stata rilasciata l'autorizzazione all'ingresso in Italia a scopo adottivo sono 1.394 ovvero in media 1,23 a coppia adottiva. “Nell'ultimo biennio la diminuzione delle autorizzazioni all'ingresso sembra essersi arrestata, registrando una riduzione di appena il 3%”. Il tasso annuo si mantiene sui valori registrati nel 2017, si parla di 14 minori adottati su 100 mila residenti. Nel 2018 le regioni con le più alte performance adottive risultano il Friuli Venezia Giulia (22,8 minori autorizzati ogni 100 mila residenti sul territorio), la Puglia (22,5), la Basilicata (21,1) e la Toscana (21). Molise e Sardegna quelle con i valori più bassi: rispettivamente 6,9 e 6,5. Sono 38 i Paesi di provenienza dei bambini, con la Federazione Russa al primo posto con 200 minori adottati in Italia (il 14% del totale). Al di sopra delle 100 adozioni ci sono Colombia (169), Ungheria (135), Bielorussia (112), India (110). Tra le 50 e le 100 adozioni ci sono Bulgaria, Repubblica popolare cinese e Vietnam. I restanti 30 Paesi contano meno di 50 adozioni. I bambini sono soprattutto maschi e grandi: tra il 2012 e il 2018 i maschi sono il 60% degli adottati (il 59% nel 2018) e la classe tra 5 e 9 anni rappresenta in media il 45% del totale degli ingressi (47% nel 2018). L'età dei bambini varia molto in base al Paese di provenienza: si va dai 12,6 anni in media registrati in Bielorussia all'1,4 di Corea del Sud e Armenia. Le età medie superano il valore medio in un blocco di Paesi dell'Europa dell'Est e del Sudamerica: Moldavia (9,2), Bulgaria (8,4), Cile (8,6), Brasile (8,2). Tra i Paesi con età particolarmente bassa dei bambini adottati ci sono l'Etiopia (2,6) e il Vietnam (3,1).
Sono 981 i bambini con uno o più special needs adottati nel 2018, il 70% del totale. Nella maggior parte dei casi di tratta di minori adottati con più di sette anni (il 60%): per il 27% l'età risulta l'unica caratteristica, per il 23% è accompagnata da una situazione di fratria (più fratelli adottati), per il 6% da situazioni legate a traumi e per il restante 4% sono riscontrate tutte e tre situazioni di special needs. Il 16% del totale è legato esclusivamente a traumi, problemi comportamentali, incapacità fisica e mentale che, in concomitanza con l'esistenza di fratrie, scende al 5%. Esclusivamente nel'ambito delle fratrie si conta il 20% del totale degli special needs. Tra i Paesi a maggiore frequenza ovvero le realtà in cui l'incidenza degli special needs riguarda almeno il 90% degli adottati si segnalano la Bielorussia, il Brasile, il Cile e la Moldavia. (lp)