San Bonaventura. “Ministriduo” in canonica. Da inizio quaresima fraternità tra chierichetti a turni
San Bonaventura. Da inizio Quaresima la canonica è felicemente “invasa” dai ministranti. Hanno cominciato i maggiorenni, vivendo insieme una settimana, e ora tocca a tutti gli altri
Fraternità: in questa parola sta buona parte del significato che accompagna la proposta della parrocchia di San Bonaventura di Cadoneghe rivolta, in tempo di Quaresima, al gruppo di ministranti. Si chiama “Ministriduo” e vede, dal venerdì alla domenica, gruppi di 5-6 ragazzi svolgere le proprie attività quotidiane abitando in canonica, dove il parroco e alcuni educatori organizzano momenti conviviali, di studio e di preghiera. «La convivenza comincia il venerdì
pomeriggio con la partecipazione all’eucaristia, poi la cena e a seguire la visione di un film – racconta il seminarista e animatore Mirco Meneghesso – La mattina del sabato è dedicata allo studio e ai compiti per i più piccoli, alla scuola per i grandi; nel pomeriggio i ministranti raggiungono, insieme a un ministro straordinario della comunione, la casa di un malato, esperienza accompagnata da un approfondimento del loro servizio. La sera tutto il gruppo dei ministranti, che sono una trentina, sono invitati a condividere un dolce, incontrando un ospite a sorpresa che racconta la sua esperienza di fede; la domenica mattina, infine, la partecipazione all’eucaristia insieme alla comunità». La proposta del “Ministriduo” è stata accolta con entusiasmo dai ragazzi e dalle famiglie; il gruppo è molto affiatato avendo vissuto in
passato gite insieme e campi estivi. Le attività sono declinate in base alle età dei presenti in canonica di volta in volta; i maggiorenni, nello specifico, hanno vissuto un’intera settimana di vita insieme. «Con loro si è potuto lavorare più intensamente, perché il periodo di permanenza era volutamente più lungo – sottolinea l’educatrice Nicoletta Vecchiato – Ho sperimentato la bellezza della relazione con questi giovani e il loro desiderio di raccontarsi ed essere ascoltati; nell’incontrarli, ho incontrato Gesù e cercato di portarlo a loro». «Ci conosciamo tra noi da più della metà della nostra vita – racconta Leonardo Dalle Fratte, 18 anni, da dieci ministrante – abbiamo vissuto spesso insieme e già sperimentato la convivenza in canonica alcuni anni fa. Quest’anno, in particolare, è stato bello poter condividere momenti di tranquillità, in un clima familiare, tornare “a casa” in canonica dopo la scuola e scambiare qualche parola con un coetaneo (nella foto, un momento rilassato sul divano); con il parroco e gli altri educatori presenti c’è familiarità, le relazioni sono semplici, naturali. È stato interessante anche incontrare i malati nelle loro case: un momento davvero intenso da un punto di vista umano e spirituale». «Ho solo commenti positivi relativamente a questa esperienza – gli fa eco Emma Matterazzo, ministrante di 19 anni – vivere la fraternità in canonica è rilassante, liberatorio ed è un piacere condividere la quotidianità; ho vissuto con gioia i momenti di preghiera».
Come fratelli
L’équipe che accompagna i ministranti nei fine settimana è composta dal parroco don Silvano Berto e da cinque
educatori. Entusiasta di questa esperienza Elena Monni, mamma della ministrante Elisa Contran, 12 anni. «Siamo cresciuti con l’idea che il parroco sia una persona “astratta”, in realtà vive nella normalità come tutti noi, sono contenta che i ragazzi possano stare in famiglia con lui e tra loro». E la figlia Elisa aggiunge: «È stato davvero bello, abbiamo vissuto come fratelli tra noi!».