A Villaga, ai piedi dei colli Berici, oltre 300 volontari per il laboratorio sociale sul Natale

La sacra rappresentazione della nascita di Cristo tra le grotte di San Donato attira ogni anno migliaia di visitatori in un territorio veneto unico

A Villaga, ai piedi dei colli Berici, oltre 300 volontari per il laboratorio sociale sul Natale

C’è chi si sta prodigando nell’allestire il presepe in casa propria. Chi invece è impegnato a prepararlo in forma vivente dentro a delle grotte. È il caso della piccola comunità vicentina di Villaga ai piedi dei colli Berici, dove ormai da decennale tradizione si prepara uno dei più grandi presepi viventi del Veneto che richiama migliaia di visitatori nelle millenarie grotte di San Donato, per ammirare una natività con pochi eguali per la scenografia naturale che lo ospita. Quest’anno il presepe vivente di Villaga sarà il 6 e il 7 gennaio dalle 13.30 alle 20. «Questione tecnica – spiega il coordinatore generale Antonio Gotter – visto che tradizionalmente scegliamo per agevolare gli oltre 300 volontari che vi lavorano un fine settimana a scavalco tra Natale e Capodanno. Cosa che quest’anno non è potuta accadere se non all’Epifania!». Emblematico il tema di quest’anno “Dalla pietra alla carne”: nove quadri viventi spazieranno dal significatodelle statue a quello delle figure in carne e ossa. «Con un riferimento alla guerra di oggi – conclude il coordinatore Gotter – rappresentato dalla rievocazione di un segmento di storia della prima guerra mondiale, del Natale in trincea del 1917 e poi di quello del dopoguerra del 1941. Il nostro non deve essere solo un presepe di bellezza, ma soprattutto una riflessione aperta a credenti e non, che è il motivo su cui lavoriamo da anni». Di laboratorio sociale parla il regista Antonio Gregolin: «220 figuranti, oltre 70 volontari dietro le quinte, elettricisti, tecnici, truccatori, sarte, come in un film ma in diretta. È un grande laboratorio sociale che parte da una piccola comunità come Villaga, ma ha la forza di essere un evento, divenuto sempre più grande nel tempo, il cui valore però va ben oltre il suo valore artistico, lambendo il sociale che, visti in tempi come questi, è un valore non trascurabile». Intanto, in quel piccolo borgo berico che sembra a sua volta un piccolo presepe, si lavora alacremente per allestire l’opera in attesa che arrivino migliaia di visitatori: «È anche uno strumento di valorizzazione del territorio – aggiunge Gregolin – con il ripristino dei sentieri, la messa in sicurezza delle grotte, restituisce dignità al luogo, il tutto grazie all’abnegazione del volontariato».

Segusino

“Normalità” quasi una parola d’ordine dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni, ma anche dopo quello che stiamo vivendo in questo periodo. È questo il titolo dell’edizione 2022 del presepe artistico di Segusino. È un tranquillo paesino veneto in stile anni Venti, Quaranta e Cinquanta a ospitare i protagonisti del presepe. Ritorneranno anche alcuni presepi e allestimenti di “Alla scoperta dei presepi e dei borghi di Segusino”, che accompagneranno i visitatori attraverso le borgate del paese (Riva Secca, Riva Grassa, Stramare e Milies, alla scoperta di tanti piccoli angoli nascosti e dei loro allestimenti natalizi). Il presepe di Segusino sarà aperto dalla notte di Natale fino a domenica 5 febbraio 2023 (festivi: 9-12 e 14-19; prefestivi: 14.30-19; feriali fino al 6 gennaio 14.30-19 e feriali dopo il 6 gennaio 15-18). Tutte le info e il programma degli eventi collegati è su www.presepiosegusino.it o alla pagina Facebook, Instagram e Twitter “Presepio Segusino”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)