Chiesa nel mondo

Un appello all’Unione europea perché in questi tempi difficili sappia mostrare “piena empatia e piena solidarietà” ai Paesi più colpiti dall’epidemia da coronavirus Covid-19. A lanciarlo è il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea, a poche ore dall’inizio del Consiglio europeo. 

“Forse non abbiamo ancora capito la lezione che dovremmo apprendere dal Coronavirus: se continuiamo a pensare solo a noi, a vedere le cose solo secondo la nostra prospettiva e a prendere provvedimenti esclusivamente per la nostra sicurezza – ad esempio chiudere i porti ai migranti – non ne usciremo mai. La soluzione non è proteggere solo noi ma occuparci di tutti”: sono le parole di don Carmelo la Magra, parroco di Lampedusa, che descrive oggi al Sir la situazione nell’isola, anche rispetto ai recenti sbarchi in autonomia. L’ultimo di pochi giorni fa, con 32 migranti avvistati dalla guardia costiera in acque italiane e fatti sbarcare al Molo Favaloro. Siccome a Lampedusa non ci sono strutture per la quarantena e l’hotspot è già al completo con 116 persone, le persone “hanno dovuto trascorrere mezza giornata e poi una notte all’addiaccio e al freddo sul molo in attesa della nave ma non è certo la scelta migliore”, afferma il parroco. 

Mistero su tutto: sullo stato di salute del leader nordcoreano Kim Jong-un che non compare in pubblico dall’11 aprile e pare abbia subito un intervento cardiovascolare per problemi di obesità, il troppo fumo e l’eccesso di lavoro. Ma anche sulla lettera inviata al presidente Usa Donald Trump. Una cosa però è certa. La Chiesa cattolica sudcoreana ha proposto alla Corea del Nord di essere disponibile a collaborare per la lotta contro il Coronavirus.

Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi alla Giornata mondiale della terra, a cinque anni dalla pubblicazione della Laudato si'. "Abbiamo peccato contro la terra", il mea culpa. "La terra non perdona. Se noi abbiamo deteriorato la terra, la risposta sarà molto brutta", il riferimento all'oggi. Serve "un piano condiviso per scongiurare le minacce contro la nostra casa comune". A partire da due "incontri importantissimi": la Cop 15 a Kunming  la Cop26 a Glasgow

All’inizio dell’epidemia di coronavirus Covid-19, il Policlinico Gemelli di Roma ha dovuto gestire immediatamente circa 550 pazienti Covid o sospetti, convertendo dei reparti per gestire i casi da tenere tutti in isolamento. Come Sir abbiamo incontrato le diverse figure che operano nell’ospedale romano, particolarmente specializzate per affrontare un virus con il quale si sta cercando di imparare a convivere, ma che non smette di creare apprensione. Il direttore sanitario Andrea Cambieri, il coordinatore del Columbus Covid 2 Dott. Gennaro De Pascale, la caposala di rianimazione Covid Serena Lochi, l'infermiera del Columbus Covid 2 Vanessa Cinelli, il cappellano del personale don Nunzio Currao e padre Loreto Fioravanti, cappellano dei malati

“La nostra gente ha sete di libertà, ha sete di salute, ha sete di futuro”. Mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, commenta così la scelta della Chiesa italiana di celebrare, il 1° maggio prossimo, l’atto di affidamento a Maria di tutto il popolo italiano nel Santuario di Caravaggio, in diocesi di Cremona e in provincia di Bergamo, e dunque nel pieno epicentro della pandemia di Coronavirus con la quale l’Italia, insieme al resto del mondo, fa i conti ormai da due mesi.

A causa dell’attuale situazione sanitaria e delle sue conseguenze sullo spostamento e l’aggregazione di giovani e famiglie, Papa Francesco, insieme al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha ritenuto di posporre di un anno il prossimo Incontro mondiale delle famiglie, in programma a Roma nel giugno del 2021, e la prossima Giornata mondiale della gioventù, in programma a Lisbona nell’agosto del 2022, rispettivamente a giugno 2022 e ad agosto 2023.