Papa Francesco ha nominato vescovo di Carpi mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e finora amministratore apostolico di Carpi, unendo “in persona episcopi” le sedi di Modena-Nonantola e di Carpi.
Chiesa nel mondo
“Accogliendo l’invito della Repubblica d’Iraq e della Chiesa cattolica locale, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico nel Paese dal 5 all’8 marzo 2021, visitando Bagdad, la piana di Ur, legata alla memoria di Abramo, la città di Erbil, così come Mosul e Qaraqosh nella piana di Ninive”.
Quest'anno sarà un Natale diverso, senza grandi tavolate di Natale con i poveri per via delle disposizioni per l’emergenza Covid-19. La Comunità di Sant'Egidio non rinuncia però alla solidarietà. Dal 7 al 28 dicembre, tramite la campagna “Sarà un Natale diverso, ma con gli amici di sempre – Regala il Natale ai più fragili”, sarà possibile fare una donazione con chiamata da rete fissa o sms al numero 45586
"Lo sconcerto delle persone semplici che scuotono la testa pensando al fatto che quest’anno Gesù è costretto a 'nascere prima' (ma dove siamo finiti?) va riletto nella prospettiva della religione popolare, meno interessata alla verità storica degli eventi della salvezza (Gesù è nato a dicembre? È nato a Betlemme?) e totalmente coinvolta nella verità del racconto offerto dalla tradizione. E tuttavia quello che conta è che ci sia la notte e cioè il buio, nel quale annunciare 'lo splendore di Cristo, vera luce del mondo'". Lo spiega don Paolo Tomatis, docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, in merito alla Messa di Natale che dovrà essere anticipata a causa dell'emergenza sanitaria: "Ci si può chiedere, a questo proposito, a partire da quale ora si possa celebrare la Messa nella notte: dove non c’è la Messa della vigilia, già alle 19 si può celebrare la Messa nella notte? In questo tempo così singolare, possiamo rispondere di sì"
Tanti i legami che ci tengono vicini al peccato, dice Francesco: "l’incostanza, lo scoraggiamento, la malizia, gli ambienti nocivi, i cattivi esempi".
“Dalla data odierna sia mutato il nome dell’‘Autorità di informazione finanziaria’ in ‘Autorità di supervisione e informazione finanziaria’, il cui nuovo Statuto contemporaneamente approvo”.
Non possiamo desistere dall’impegno ad alimentare una preghiera che a sua volta si fa combustibile e nutrimento per tutta la vita della casa e fuori di essa.
Vogliamo ora, in continuità di intendimenti con i Nostri Predecessori, raccomandare vivamente la recita del Rosario in famiglia […] . Perciò, al recupero della nozione teologica della famiglia come Chiesa domestica, deve coerentemente seguire un concreto sforzo per instaurare nella vita familiare la preghiera in comune. […] È cosa lodevole (…) che la famiglia, santuario domestico della Chiesa, oltre alle comuni preghiere celebri anche, secondo l’opportunità, qualche parte della Liturgia delle Ore, inserendosi così più intimamente nella Chiesa. […]. Ma, dopo la celebrazione della Liturgia delle Ore – culmine a cui può giungere la preghiera domestica –, non v’è dubbio che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci «preghiere in comune», che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia espressione frequente e gradita. Siamo ben consapevoli che le mutate condizioni della vita degli uomini non favoriscono, ai nostri giorni, la possibilità di riunione tra familiari e che, anche quando ciò avviene, non poche circostanze rendono difficile trasformare l’incontro della famiglia in occasione di preghiera. È cosa difficile, senza dubbio. Ma è pur caratteristico dell’agire cristiano non arrendersi ai condizionamenti ambientali, ma superarli; non soccombere, ma elevarsi.
Esortazione Apostolica Marialis Cultus, 2 febbraio 1974
“La pandemia ci ha fatto sperimentare in maniera inattesa e drammatica la limitazione delle libertà personali e comunitarie, portandoci a riflettere sul senso profondo della libertà in rapporto alla vita di tutti: bambini e anziani, giovani e adulti, nascituri e persone in fin di vita”.
Nella solennità dell’Immacolata Concezione, la Conferenza episcopale italiana promuove un momento di preghiera da vivere insieme in preparazione al Natale.
“Un invito a comprendere le implicazioni concrete della fraternità, e quindi ad agire di conseguenza”.
La pandemia obbliga a modificare le consuetudini delle settimane che precedono il Natale. Un giro d'Europa dimostra però la volontà di continuare a pregare, stare insieme e fare festa, magari utilizzando le moderne tecnologie digitali. Tante le iniziative per i bambini. E così san Nicola, i presepi, i calendari e santa Lucia...
Il grande giurista cattolico lega il suo nome e la sua azione alla più complessiva storia del cattolicesimo tra i due secoli, ventesimo e ventunesimo. Operando sul crinale tra Chiesa e Stato, tra Santa Sede e Italia sa essere cattolico romano a tutto tondo e anche consapevole della laicità, in tutti i campi. La sua è una presenza che collega, che unisce, che stimola tutte le molteplici realtà di quello che un tempo si chiamava “mondo cattolico” ad evitare inutili e sterili risse, a dare frutti. Per operare positivamente nel cambiamento d'epoca in cui siamo immersi, i tratti della personalità di Giuseppe Dalla Torre sono oggi un propellente prezioso: fede schietta, sicura preparazione professionale, senso profondo della comunità e delle istituzioni
“La pandemia che stiamo vivendo ha evidenziato ulteriormente le disparità e le disuguaglianze che caratterizzano il nostro tempo, in particolare a discapito dei più deboli”.
Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha lasciato oggi il Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma, dove si trovava ricoverato dal 19 novembre.
Oltre ad essere segno di credibilità per la missione apostolica di tutti noi discepoli, l’esplosione di nuove forme di povertà ci richiama in modo inequivocabile ad una mobilitazione spirituale per la carità. Nell’Avvento in cui ci siamo appena incamminati, viviamo tempi di limitazioni, restrizioni, incertezze nei quali solo i valori della speranza e della condivisione possono allontanare le ombre cupe della disarticolazione sociale e del “tutti contro tutti”. L’esempio di don Oreste Benzi, “infaticabile apostolo della carità” secondo la definizione di Benedetto XVI, ci aiuta a tornare ad accettare come una provvidenziale benedizione quel poco che ci richiama invece all’essenzialità e alla sobrietà