Arten, continua il cammino verso il voto decennale alla Madonna
«Pace e dono gratuito, valori che mettiamo al centro». Riassume così il momento che sta attraversando la sua comunità, don Arnaldo Visentin. Ad Arten le motivazioni che nel lontano 1855 hanno portato la comunità a votarsi alla Madonna per scampare il colera sono ancora vivissime. Per questo il cammino di avvicinamento all'edizione 2015 vive di appuntamenti mensili, specie per i giovani che a maggio porteranno nel bellunese anche il fondatore del Sermig Ernesto Olivero.
Una fede salda come la roccia. È quasi inevitabile, alle pendici delle Alpi. Lo dimostra la dedizione con cui la comunità di Arten di Fonzaso, parrocchia della nostra diocesi in provincia di Belluno, sta preparando l’appuntamento con il decennale del 23 agosto.
Un evento – nel vero senso di questo termine oggi più abusato che mai – con il quale gli arteniati ricordano, per l’appunto ogni dieci anni, il voto fatto alla Madonna nel 1855. La cronaca parrocchiale, scritta nell’immediata vigilia del decennale del 1935, ne ricorda le motivazioni: «La cara festa che Arten ha magnificamente preparato è il compimento di un voto solenne fatto nel settembre del 1855. In quell’anno infierì terribile in questa plaga il colera morbus. […] Il nostro buon popolo […] si votò a Maria intensificando la sua devozione alla Benedetta Immagine. Iddio per intercessione e per i meriti della Gloriosa Vergine, fece cessare il colera […]. Ogni anno, disse il popolo, […] ringrazieremo Maria, onorandola con una festa speciale e ogni dieci anni rinnoveremo il voto fatto […] con la massima solennità. L’ora dell’ottavo decennale sta per scoccare. La lunga preparazione spirituale e materiale con il bellissimo programma ci lusinga a pensare che i frutti di questa festa, ansiosamente aspettata, saranno abbondantissimi».
Queste righe potrebbero essere riutilizzate pari pari per descrivere l’avvicinamento al decennale del 2015. Immutata, infatti, è trepidazione con cui i paesani – anche quelli meno religiosi – attendono la ricorrenza. Perché, sebbene le epidemie siano da tempo sconfitte, la promessa fatta alla Vergine non è venuta meno. Per preparare adeguatamente la comunità, il consiglio pastorale ha programmato una serie di appuntamenti mensili di riflessione e formazione.
«Vogliamo vivere la festa e il cammino che la precede come un’occasione per rinnovare la nostra fede, mettendo al centro soprattutto i valori della pace e del dono gratuito» spiega il parroco di Arten, don Arnaldo Visentin.
Il 31 gennaio la chiesa era gremita per la testimonianza di Roberta Amedeo, presidente dall’Associazione italiana sclerosi multipla. Ora è la volta dei giovani del paese, che sabato 28 febbraio alle 17 animano una veglia di preghiera e meditazione sulla Parola, seguita dalla messa. L’iniziativa successiva, mercoledì 1° aprile, coinvolgerà ancora i giovani, mobilitando però i gruppi dell’intero vicariato di Valstagna Fonzaso. «In maggio – rivela don Visentin – oltre a intensificare la preghiera mariana, desideriamo invitare il fondatore del Sermig Ernesto Olivero. Anche in questo caso, interlocutori privilegiati della sua testimonianza saranno i giovani. E non è un caso, visto che saranno proprio loro, in particolare quelli appena affacciatisi alla maggiore età, a reggere l’immagine mariana durante la processione di agosto».
Accanto alla preparazione spirituale ferve già anche quella materiale, con le associazioni del paese impegnate a organizzare mercatini, mostre, manifestazioni e un’adeguata offerta gastronomica.
Contemplazione e attivismo si fondono poi nell’allestimento degli “archi delle contrade”, artistiche costruzioni con cui i residenti di ogni via accoglieranno il passaggio dell’immagine mariana della Vergine con il Bambino. Immagine pure essa di grande valore, non solo devozionale. In legno dipinto, finemente intagliato e dorato, è opera di Francesco Terilli della prima metà del 17° secolo. Troneggia al centro dell’altare della Madonna del Voto, nel transetto destro della parrocchiale